Roma, 19 set. (askanews) – In calo del 6% sui mercati all’ingrosso i prezzi dell’uova da tavola: per l’uva Italia, la Pizzutello, la varietà Senza Semi, la Vittoria, la Red Globe e l’uva Fragola, i prezzi oscillano tra 1,50 e 2,20 euro/kg, mentre è a 3,50 euro/kg l’uva senza semi. Lo sottolinea la Borsa della Spesa, il servizio settimanale di Bmti e Italmercati.
Stabili rispetto alla scorsa settimana ma in calo del 12% sullo scorso anno i prezzi dei fichi d’India, da 1,20 euro/kg per i frutti piccoli fino a 2,70 euro/kg per i più grandi. In calo, invece, i prezzi delle susine, nella fase calante della stagione, con varietà come la Stanley disponibili all’ingrosso da 1,50 a 2 euro/kg. Hanno fatto il loro ingresso nei mercati, le noci fresche della Campania, all’ingrosso a circa 3,50 euro/kg, la cui qualità è ancora influenzata dalle recenti piogge. Continua la raccolta delle prime mele buone e con prezzi in linea rispetto ad un anno fa: per le varietà di montagna da 1,50 a 1,80 euro/kg mentre, per quelle di pianura, si scende a circa 1,20 euro/kg. Disponibili anche le prime castagne da Campania e Piemonte, quotate all’ingrosso a 5 euro.
Tra gli ortaggi, la zucca presente ma ancora poco consumata e questo mantiene i prezzi all’ingrosso più bassi di circa l’8% rispetto a dodici mesi fa. In particolare, le quotazioni si attestano intorno a 1,20 euro/kg per la Tonda Delica, 0,60 euro per la moscata di Provenza, 1 euro per Butternut e Lunga Violino. In calo anche i peperoni, tra 1,30 e 1,50 euro/kg, a causa di una riduzione della richiesta mentre le bietole si attestano su 1 euro, in calo del 32% rispetto ad un anno fa grazie al buon andamento della produzione.
Dopo un leggero stop causato dalle piogge, torna regolare il raccolto delle melanzane, i cui prezzi all’ingrosso si presentano regolari e stabili rispetto alle scorse settimane, a 1,20 euro/kg (-32,4% rispetto ad un anno fa). Infine, aumenta la produzione di cavolfiori e cavoli, all’ingrosso intorno a 1,50 euro/kg ed è in anticipo quella delle cime di rapa.
Sul fronte ittico, settembre segna la ripresa delle attività nell’Adriatico. E’ il momento della lampuga, la cui pesca avviene con l’ausilio delle foglie di palma che, creando ombra nell’acqua attirano la specie e permettono una cattura sostenibile. L’abbondanza di prodotto porta i prezzi all’ingrosso in calo dell’11% rispetto alla scorsa settimana, attorno a 7,50 euro/kg. Buona la disponibilità di pesce spada, soprattutto di piccola taglia, più apprezzato per la qualità delle carni e minore presenza di metalli pesanti, con prezzi in calo dell’8,6% rispetto a sette giorni fa, intorno a 14 euro.
Tra i pesci più economici l’alaccia, “sorella” della sardina, all’ingrosso sui 2 euro (-7,7% sulla settimana scorsa) e diverse varietà di cefali tra 2 e 7 euro a seconda della specie. Infine, il pesce serra si aggira all’ingrosso sugli 8 euro (-16,7% rispetto al 2024) mentre l’orata d’allevamento italiana, vede prezzi in calo per la domanda in diminuzione, intorno a 11 euro.
Tra le carni, stabili i prezzi all’ingrosso delle carni bovine, in particolare quelle dei tagli anteriori di vitellone per cotture lunghe, grazie ad un equilibrio tra domanda e offerta. I prezzi all’ingrosso vanno da 7,15 a 7,25 euro/kg.

