Tenda accoglienza in fiamme, il sindaco: “Ragusa non è questa” - QdS

Tenda accoglienza in fiamme, il sindaco: “Ragusa non è questa”

Stefania Zaccaria

Tenda accoglienza in fiamme, il sindaco: “Ragusa non è questa”

giovedì 30 Settembre 2021

I vandali hanno bruciato il simbolo dei migranti e dei rifugiati. Il primo cittadino, Cassì: “Un gesto di palese, inaccettabile intolleranza, di idiozia e di vigliaccheria”

RAGUSA – “Bruciare la tenda dell’accoglienza, che era stata cucita unendo drappi tessuti da mani di tutto il mondo grazie all’impegno della Fondazione San Giovanni, è un atto di grave vandalismo e ancora peggio è un gesto di palese, inaccettabile intolleranza, di idiozia e di vigliaccheria. Non è e non sarà considerato un atto goliardico”.

Il primo cittadino di Ragusa, Peppe Cassì non lascia spazio a nessun dubbio: l’atto deve essere punito e merita l’attenzione che merita al fine di condannare chi ha realizzato un’azione così vile.

Con che coraggio si può dare alle fiamme un simbolo di pace e integrazione – ha aggiunto il sindaco Cassì – Ragusa non è questa, siamo anzi certi che altri simboli di fratellanza continueranno a colorare la nostra città. Ci appelliamo alle Forze dell’ordine affinché individuino al più presto i responsabili”.

La fondazione San Giovanni Battista è stata colpita quindi nella propria attività. La Tenda dell’accoglienza, simbolo della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, è stata bruciata.

“La Tenda che è stata inaugurata alla presenza della rappresentanti della prefettura, della questura, del Libero Consorzio comunale di Ragusa, del comune di Ragusa, del comune di Comiso e della Diocesi di Ragusa, il 20 settembre in piazza San Giovanni – ha sottolineato il presidente della Fondazione San Giovanni Battista, Renato Meli – è stata poi trasferita presso il Ponte vecchio dove è stato steso il drappo formato dalle unioni di stoffe differenti. Attraverso la tenda abbiamo voluto ricostruire un luogo di incontro e partecipazione, terreno fertile per lo sviluppo di un Noi sincero e arricchente. Il cammino che Papa Francesco ci ha proposto è faticoso impervio ed esigente ma, davanti a questo atto vandalico, capiamo quanto sia importante continuare in questo percorso, attraverso l’impegno della Comunità e il lavoro che gli operatori dell’accoglienza fanno giorno dopo giorno”.

“Solo così – ha aggiunto – si può rispondere con la testimonianza del servizio e la costruzione di quel Noi ‘come compagni dello stesso viaggio, come figli e figlie di questa stessa terra che è la nostra Casa comune, tutti sorelle e fratelli’”.

Il gesto è stato ovviamente condannato da tutte le istituzioni, da tutte le associazioni, da tutti gli esponenti politici.

“Quanto accaduto sul Ponte Vecchio a Ragusa, dove dei vandali hanno dato alle fiamme la ‘Tenda dell’accoglienza’ promossa dalla Fondazione San Giovanni Battista in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, è grave” , ha detto, fra tutti, il parlamentare regionale del Partito democratico, Nello Dipasquale.

“Esprimo piena solidarietà – ha aggiunto – alla Fondazione e al presidente Renato Meli, e sono davvero sorpreso dall’accaduto: Ragusa è sempre stata una città tollerante e inclusiva. Per questa ragione giudico preoccupante l’episodio e temo che alcune posizioni estremiste e razziste comincino a farsi spazio in città. In attesa che si faccia piena chiarezza sull’accaduto, mi auguro che si sia trattato solo del gesto di qualche balordo che non ha capito cosa rappresentava quel simbolo né le conseguenze delle proprie azioni”.

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