Quella delle truffe alle persone anziane è una piaga che le forze dell’ordine stanno tentando di risolvere. Innumerevoli gli incontri e le iniziative sui vari territori per dare le opportune indicazioni.
Questa volta una storia a lieto fine per gli anziani coinvolti e conclusa con una denuncia per tentata truffa ad una donna di 41 anni di Mascalucia, nel Catanese, già nota ai carabinieri della stazione di Sant’Alfio.
Truffa del finto carabinieri, nuovo episodio
L’episodio si è verificato nel paese della provincia etnea quando una donna di 79 anni ha ricevuto la classica telefonata di un presunto maresciallo dei carabinieri, il quale l’avrebbe informata che il marito 80enne era trattenuto in caserma a Zafferana Etnea in relazione ad una fantomatica rapina ai danni di una gioielleria di Catania da parte di malviventi dell’est europeo. Nel corso della rapina sarebbe stata uccisa una guardia giurata, nonché rubati preziosi custoditi all’interno dell’attività commerciale.
Comprensibile pertanto lo stato d’animo dell’anziana che avrebbe più volte – inutilmente – chiesto di poter parlare con il marito al suo interlocutore. Quest’ultimo le avrebbe chiesto con modi garbati di collaborare alle indagini fornendogli il numero di matricola del fucile da caccia detenuto dal marito quindi addirittura, l’avrebbe denunciata di denuncia se non avesse fatto visionare i gioielli in casa ad una delegata del Tribunale di Catania che stava per raggiungerla, per verificare che questi preziosi non fossero gli stessi trafugati nel corso della rapina.
La povera donna, atterrita, dopo aver detto al “maresciallo” di temporeggiare a causa dei propri problemi di deambulazione, avrebbe anche riferito allo stesso che avrebbe avvertito il figlio per permetterle di aiutarla, tanto da provocare la repentina chiusura della telefonata da parte del suo ignoto interlocutore.
L’intervento del figlio
Provvidenziale sarebbe stato il tempestivo arrivo del figlio 46enne dell’anziana che, informato dalla madre di quanto stava accadendo ed ovviamente intuito la reale entità del fatto, si è precipitato presso l’abitazione dei genitori riuscendo a beccare la cancelliera del Tribunale, proprio mentre stava per “visionare” i gioielli.
Avrebbe tentato di bloccarla ma la 41enne lo avrebbe spintonato, perdendo però nella colluttazione la parrucca bionda ed il cappello con cui si era camuffata, nonché tre telefonini fuoriusciti dalla sua borsa, quindi la donna avrebbe sfondato il vetro di una porta sul balcone e, attraversato il balcone di un vicino di casa, sempre però tallonata dal 46enne, si sarebbe diretta verso la sua autovettura nel tentativo di allontanarsi dal paese.
L’arrivo dei carabinieri
Qui la malvivente sarebbe stata osteggiata alla fuga dal figlio della vittima, spalleggiato da alcuni suoi concittadini allarmati dal trambusto e dalle grida, fino al tempestivo arrivo dei carabinieri.
I militari hanno così acquisito i cellulari della truffatrice scoprendo che, su due dei tre dispositivi, il presunto maresciallo-truffatore aveva tentato di contattarla con telefonate e messaggi, comunicandole inutilmente di fuggire avvertendola che, di lì a breve, sarebbe arrivato il figlio dell’anziana.
L’autovettura utilizzata dalla 41enne per raggiungere la sua vittima e a bordo della quale aveva tentato di fuggire, è invece risultata essere stata noleggiata a Catania da un 40enne del posto.
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