"Favori" per ottenere ristori Covid, arresto a Messina

Favori e sponsorizzazioni “forzate” per ottenere ristori Covid, un arresto a Messina

Favori e sponsorizzazioni “forzate” per ottenere ristori Covid, un arresto a Messina

Redazione  |
giovedì 26 Ottobre 2023

Arrestato un funzionario dell'Agenzia delle Entrate, coinvolti anche due commercialisti.

Arresti domiciliari un funzionario dell’Agenzia delle Entrate, membro della Direzione provinciale di Messina, e divieto temporaneo (un anno) di esercitare la professione per due commercialisti messinesi: sono i provvedimenti presi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale peloritano nell’ambito di indagini su un episodio di tentata concussione e su presunti “favori” per ottenere ristori Covid nel periodo dell’emergenza sanitaria.

Ecco i dettagli sull’indagine coordinata dalla Procura di Messina.

Tentata concussione su ristori Covid, le indagini a Messina

Le indagini hanno preso avvio dalla denuncia di un imprenditore che, nel periodo dell’emergenza sanitaria Covid, aveva presentato la richiesta per ottenere i contributi finanziati attraverso il cosiddetto “Decreto Ristori” di cui al D.L. n. 137 del 2020.

Secondo gli elementi finora acquisiti, il funzionario dell’Agenzia delle Entrate avrebbe prospettato all’imprenditore un collegamento tra l’erogazione dei contributi dovuti e le sponsorizzazioni a una associazione sportiva dilettantistica, di cui lui stesso era Team Manager.

Gli ulteriori approfondimenti, quindi, hanno portato un presunto contesto illecito assai più ampio, in cui risultavano coinvolti anche due commercialisti che, in accordo con il pubblico ufficiale, si facevano portavoce delle indebite richieste del funzionario, incentivando i clienti a elargire sponsorizzazioni.

Inoltre, le imprese che avevano assecondato siffatte richieste ottenevano anche un beneficio fiscale, portando in deduzione le spese di sponsorizzazione effettuate.

I provvedimenti

I titolari delle aziende indotti alle “sponsorizzazioni”, complessivamente 4 soggetti, sono stati indagati per aver indebitamente corrisposto i relativi benefici, ricercando un illecito vantaggio in procedure amministrative.

Le indagini, tra l’altro, hanno permesso di rilevare, la natura fittizia delle sponsorizzazioni, stante l’inesistenza di qualsiasi attività pubblicitaria da parte della Associazione Sportiva Dilettantistica.

Il provvedimento cautelare interviene nella fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, nel rispetto, pertanto, della presunzione di innocenza che l’art. 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva.

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