Tre persone indiziate – in concorso tra loro – dei reati di tentato omicidio, detenzione e porto illegali di arma da fuoco e ricettazione, sono state arrestate dai carabinieri.
Nei loro confronti è stata emessa una misura cautelare dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Catania. I fatti risalgono alla sera del 9 dicembre 2024, quando, nel centro cittadino di Paternò, un uomo di 56 anni del posto venne raggiunto da un colpo di fucile a canne mozze.
Le indagini, due indagati in carcere, il terzo ai domiciliari
Le indagini dei militari dell’Arma della compagnia di Paternò, coordinate dalla Procura, hanno tenuto conto delle dichiarazione di parte delle persone presenti a delle analisi di immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti. Gli elementi raccolti hanno consentito agli investigatori di risalire ai tre che, nel corso di una lite scaturita per un pregresso asserito debito di droga riconducibile al figlio della vittima, avrebbero estratto ed utilizzato sparando, un’arma illegalmente detenuta.
Due indagati sono finiti in carcere ed il terzo ai domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico. Si tratta di Vincenzo Spatola (classe 2003) e Paolo Ventura (classe 1997), in carcere. Luigi Ventura (classe 2005) è ai domiciliari.
Lite nel Catanese, accoltella conoscente: arresto per tentato omicidio
Pochi giorni fa si è registrato l’ennesimo episodio di violenza in Sicilia. Il 30 settembre, la polizia ha fermato per tentato omicidio aggravato un giovane di 28 anni, di origine ghanese, accusato di aver accoltellato un conoscente ventiseienne – anche lui straniero – al culmine di una lite a Caltagirone, nel Catanese.
La ricostruzione dell’episodio di violenza, che segue di poche ore quello degli spari durante la festa patronale a Sferracavallo (borgata marinara di Palermo), è ancora in fase di accertamento. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i due protagonisti della vicenda – il ventottenne fermato e la vittima dell’accoltellamento – si conoscevano e in passato avrebbero anche condiviso la stessa abitazione. Al culmine di una violenta lite, il 28enne avrebbe accoltellato il rivale.
Gli agenti delle Volanti, giunti sul luogo, avrebbero trovato il ventiseienne riverso a terra e sanguinante, in condizioni ritenute critiche a causa delle due coltellate inferte al petto e alla scapola.
Il trasferimento in ospedale, la fuga e il fermo
Sul luogo dell’aggressione è stato richiesto anche l’intervento del 118 per soccorrere il ferito. Poco prima degli agenti, il presunto responsabile del tentato omicidio si sarebbe dato alla fuga. I poliziotti, dopo aver affidato il ferito ai sanitari, hanno avviato le dovute indagini sull’episodio e ricostruito gli spostamenti del ventottenne con l’ausilio delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della zona.
I poliziotti hanno poi raggiunto e circondato la casa del ventottenne, nel centro storico di Caltagirone, facendo irruzione nell’appartamento e arrestando il giovane. All’interno dell’abitazione, gli agenti hanno trovato anche gli indumenti verosimilmente indossati durante l’accoltellamento. Raccolti gli indizi e ascoltati i testimoni, gli agenti di polizia – coordinati dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Caltagirone – hanno ottenuto dal giudice per le indagini preliminari la convalida del fermo e l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere per il 28enne.
