Terme e promesse non mantenute, "Enormi risvolti negativi per l'economia” - QdS

Terme e promesse non mantenute, “Enormi risvolti negativi per l’economia”

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Terme e promesse non mantenute, “Enormi risvolti negativi per l’economia”

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domenica 23 Gennaio 2022

on le manda a dire al Governo regionale il sindaco Francesca Valenti, che senza mezzi termini punta il dito sull’Esecutivo Musumeci, rimproverandolo di non aver mantenuto le promesse fatte sul termalismo

Non le manda a dire al Governo regionale il sindaco Francesca Valenti, che senza mezzi termini punta il dito sull’Esecutivo Musumeci, rimproverandolo di non aver mantenuto le promesse fatte sul termalismo.

La Regione ha stanziato tre milioni di euro per le Terme di Acireale e Sciacca. Saranno sufficienti per riattivare le strutture?

“No. Intanto che si stia parlando di Terme praticamente a scadenza del mandato del Governo regionale mi lascia molto perplessa, perché qualunque tipo di azione è programmatica. Tra meno di un anno si vota e non c’è nulla, a oggi, che possa essere definito entro l’anno. Già dal 2017 noi parliamo di rilancio delle Terme di Sciacca. Abbiamo un patrimonio termale che è stato riacquisito dalla Regione siciliana e già da tempo deve essere riaffidato alla gestione dei privati per una sua valorizzazione. Ci sono stati anni d’interlocuzione con questo Governo regionale, abbiamo discusso per mesi, è stata pubblicata una manifestazione d’interesse che non dava alcuna garanzia ed è andata deserta. A un certo punto ci era stato detto che si era pronti per la pubblicazione del bando, invece è arrivato lo stop perché ci hanno detto che c’era un forte interesse di Inail per l’acquisizione. A questo è seguito un tempo lunghissimo di silenzio e adesso arrivano questi tre milioni di euro divisi tra Sciacca ed Acireale. Per fare cosa? Servono per evitare che continui a essere tutto degradato? A chiudere le finestre? Un intervento tardivo e contraddittorio rispetto a tutto quello che ci siamo detti in questi anni”.

Dunque, secondo lei le promesse non sono state mantenute…

“Esatto. Abbiamo partecipato a tavoli tecnici per definire gli articoli del bando. Ora dobbiamo discutere di Terme come se fosse una novità: si scopre che sono importantissime per lo sviluppo del territorio siciliano, si fa un seminario… Per noi tutto questo rappresenta uno stop e non sappiamo per quanto”.

È l’ennesimo caso di una Sicilia ricca di risorse straordinarie che non riesce a sfruttare a dovere?

“Le Terme di Sciacca sono un patrimonio unico al mondo, riconosciuto anche dagli esperti. Studiosi americani qualche anno fa mi hanno detto che abbiamo un patrimonio di stufe unico, con acque termali con caratteristiche riconosciute scientificamente per la cura di alcune patologie. Eppure abbiamo tutto chiuso, mentre ci sono altre regioni che si inventano terme che non hanno. Ci sono risvolti negativi enormi per l’economia: a Sciacca sarebbe tutta un’altra storia se si riattivasse l’impianto. Si potrebbe innescare un indotto di cui beneficerebbero anche i territori vicini. Stiamo facendo di tutto per promuovere il territorio dal punto di vista turistico, con eventi di ogni genere, ma poi abbiamo l’oro a portata di mano e lavoriamo con il bronzo”.

Crede sia un limite che la struttura faccia parte del patrimonio regionale?

“Direi di sì. Quella dell’Inail a me era sembrata una soluzione per superare il pachiderma che è la Regione siciliana. Anche il Comune è un mini pachiderma: la burocrazia degli Enti pubblici non è sostenibile. Si parla di semplificazione, ma è tutto sovrastato da tempi e procedure infinite. Non è un’accusa: nel piccolo lo subisco e lo vivo quotidianamente come sindaco”.

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