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Termini Imerese, incontro Pd-M5S sul futuro del porto

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Termini Imerese, incontro Pd-M5S sul futuro del porto

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martedì 16 Marzo 2021

Il segretario Pd di Termini, Roberto Curreri: "Pregiudiziale ambientale non negoziabile. Nessun compromesso sarà da noi tollerato sulla comune idea di sviluppo sostenibile".

Si continua a dibattere sul
futuro look del porto di Termini Imerese, che nei prossimi anni potrebbe
subire importanti modifiche.

Nelle scorse settimane, il Partito democratico locale ha presentato all’amministrazione comunale un focus con tre considerazioni preliminari e posto ventuno domande, con l’obiettivo di offrire il proprio contributo per “un serio e sereno dibattito all’interno della nostra coalizione oggi alla guida della città”.

Sabato 13 marzo si è svolto un
incontro, in cui erano presenti il segretario del Pd di Termini, Roberto
Curreri, alcuni candidati del Partito democratico nelle scorse elezioni
amministrative, la sindaca Maria Terranova, l’assessore alla portualità Pippo
Preti e l’onorevole Luigi Sunseri.

Tra le questioni messe sul
tavolo dal partito di centro-sinistra
: il consolidamento del molo
trapezoidale, il Ccr (Centro comunale di raccolta), per il quale si è già
ottenuto un finanziamento di circa 500 mila euro e il depuratore.

La bozza di proposta del nuovo Piano regolatore del porto, elaborata dalla società Sigma per conto dell’AdSP (Autorità di Sistema Portuale del mare di Sicilia Occidentale), presentata all’amministrazione comunale, secondo il Pd è destinata ad incidere profondamente sugli assetti del porto così come previsti dall’attuale Prp approvato nel 2004, che privilegia il diportismo, le crociere e il traffico Ro-Ro, e ricostruisce il rapporto tra città e mare, attraverso la delineazione e la coesistenza di diversi ambiti.

Secondo il Partito democratico è evidente che nel tempo i piani e le programmazioni possano cambiare, per essere adattati alle nuove esigenze e a nuove realtà, come la creazione di un’AdSP e l’essere stato individuato il porto di Termini come terminale della logistica insieme all’interporto. Per questo motivo, fanno sapere, si chiede un vasto ed approfondito dibattito pubblico secondo il principio di democrazia partecipata, “elemento cardine del programma della nostra coalizione ed oggi della nostra amministrazione comunale”.

Tutto, aggiungono, dovrà essere corredato da un’approfondita documentazione sugli aspetti programmatici, progettuali ed ambientali, contemplando una serie di alternative possibili rispetto alle scelte da assumere e redigendo strumenti di divulgazione indirizzati al pubblico che siano esaustivi e chiarificatori di tutti gli aspetti che possano essere di qualche interesse per la comunità.

“L’incontro è stato quanto
mai costruttivo – commenta il segretario del Pd di Termini Imerese, Roberto
Curreri
– Abbiamo riconosciuto alla nostra amministrazione il merito di
aver preso in carico e sviluppato positivamente le tre direttive politiche
contenute nel nostro documento: democrazia partecipata; approfondimenti
tecnico-guiridici; indirizzo allo sviluppo locale.

Con il nuovo progetto – aggiunge – si orienterebbe in modo diverso lo sviluppo della città e per noi è importante che questo avvenga mediante un serio e sereno dibattito con tutta la città. Inoltre, insieme al sindaco, abbiamo condiviso che, nel confronto con i diversi enti coinvolti, la pregiudiziale ambientale dovrà risultare non negoziabile.

Del resto proprio la matrice ambientale è stata e dovrà continuare ad essere la base fondante dell’alleanza Pd-M5S che ha determinato la vittoria del 5 ottobre di Maria Terranova a sindaco di Termini. Nessun compromesso – conclude – sarà da noi tollerato sulla comune idea di sviluppo sostenibile”.

Mario Catalano

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