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Termini Imerese, buste paga false per ottenere dei finanziamenti: cinque arresti

Termini Imerese, buste paga false per ottenere dei finanziamenti: cinque arresti

Gli indagati, sono stati accusati dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di banche e società finanziarie.

Nell’ambito dell’operazione “Fake Loan“, la Polizia di Stato – coordinata dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese – ha eseguito un’ordinanza del gip locale Tribunale di applicazione di misure cautelare personali nei confronti di cinque persone.

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Gli indagati, sono stati accusati dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di banche e società finanziarie. Nel dettaglio, l’inchiesta si concentra sulla circolazione di false buste paga per ottenere alcuni finanziamenti.

Indagini a Termini Imerese su false buste paga per finanziamenti

Condotta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernatica Sicilia Occidentale, le indagini su Termini Imerese hanno consentito di mettere alla luce una consolidata struttura criminale. Questa – che forniva un servizio illecito di intermediazione per fare ottenere dei finanziamenti – offriva anche l’opportunità di aggirare il blocco dei clienti inclusi nella black list per l’iscrizione per la Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria.

Il tutto – come accennato – attraverso la produzione di false buste paga, oltre che di false documentazioni bancarie. Con l’utilizzo di tali carte del tutto illegali, ai richiedenti (spesso persone in situazioni difficili ambito economico) la struttura criminale organizzata produceva l’esistenza di false attestazioni di un rapporto di lavoro, così da poter avviare le operazioni di finanziamento presso gli uffici di Poste Italiane.

Le intercettazioni, perquisizioni e gli arresti

Sulla base dei primi dati raccolti, la Procura di Termini Imerese ha iniziato le proprie indagini per chiarire la vicenda, scovando del materiale interessante tramite tabulati, intercettazioni e perquisizioni.

Al termine delle opportune verifiche, tre degli associati sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di firma presso la Polizia Giudiziaria. Mentre, per il soggetto ritenuto a capo dell’organizzazione criminale che produceva della false attestazioni di pagamento/rapporti di lavoro, sono stati disposti gli arresti domiciliari oltre che il divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale e imprenditoriale nel settore creditizio e finanziario per un anno. Tra gli indagati della Procura di Termini Imerese anche un dipendente di Poste Italiane per il quale il ha disposto il divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale per 12 mesi.