Termovalorizzatori, Armao: “Scelta ineludibile per l’Isola” - QdS

Termovalorizzatori, Armao: “Scelta ineludibile per l’Isola”

Raffaella Pessina

Termovalorizzatori, Armao: “Scelta ineludibile per l’Isola”

martedì 13 Settembre 2022

Regionali, il candidato di Azione-Iv interviene sull’emergenza rifiuti. Schifani: “Servono due impianti, problema da affrontare con coraggio”

PALERMO – Trovare una soluzione all’emergenza rifiuti in Sicilia è una delle priorità inserite in tutti i programmi elettorali dei candidati alle prossime consultazioni regionali del 25 settembre. E (quasi) tutti sembrano essere d’accordo sulla necessità di realizzare almeno un termovalorizzatore nell’Isola.
Secondo Gaetano Armao della lista Azione – Italia Viva “la termovalorizzazione generando energia e creando ricchezza diminuisce l’impatto finanziario sulle tasse che pagano le famiglie e le imprese. Una scelta ineludibile per una Sicilia sul serio”. Armao aggiunge che la Sicilia è piena di discariche e che a Palermo si è giunti a riempire l’ottava vasca, nonostante sia aumentata la percentuale di raccolta differenziata: “Rimane il problema di quella frazione di rifiuto non differenziabile che va certamente distrutto – prosegue – ecco perché la realizzazione di uno o due impianti di termovalorizzazione ci porta nell’Europa più avanzata e intelligente nella gestione del ciclo dei rifiuti. Questa è una scelta che guarda al futuro e all’impatto dei rifiuti sui nostri territori. Questa scelta ha anche un impatto molto significativo sulle nostre tasche”.

Favorevole anche Renato Schifani

D’accordo su questa linea anche Renato Schifani, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione: “Il mio progetto – ha detto – è quello di realizzare due nuovi termovalorizzatori, uno nella Sicilia occidentale e uno in quella orientale, per la soluzione del problema dei rifiuti. La mia idea è di affrontare il problema con coraggio. La differenziata c’è ma non decolla come avrebbe dovuto, non possiamo esportare rifiuti all’estero, non possiamo vedere le città piene di rifiuti”.

Per Cateno De Luca si è perso tempo

Per Cateno De Luca, candidato di “Sud chiama Nord”, si è perso tempo in questa ultima legislatura: “Musumeci quando si è insediato è stato nominato commissario per l’Emergenza rifiuti – ha detto – Abbiamo aperto la legislatura con l’emergenza e l’abbiamo chiusa con l’emergenza. Avevamo una dotazione di 60 milioni di euro che non sono stati spesi. Serve un solo termovalorizzatore. Uno solo per chiudere il ciclo dei rifiuti, valorizzando la frazione residuale secca non riciclabile. Non è che nel termovalorizzatore si può portare la frazione con l’umido, devi portare la frazione secca. Per quello che è realmente il fabbisogno dei siciliani serve un termovalorizzatore. Dobbiamo arrivare per forza a superare il 65 per cento di differenziata, ce lo impone l’Ue. Quindi per smaltire un terzo dei 2 milioni e 200 mila tonnellate un impianto del genere basta”.

Anche il Pd si dichiara favorevole alla soluzione dei termovalorizzatori, ma con riserva: “Sui termovalorizzatori non ci siamo capiti – aveva detto tempo fa al QdS Anthony Barbagallo, segretario regionale dem,, ritrattando quanto dichiarato in precedenza sul no deciso a questa soluzione – non siamo contrari agli impianti, ma alla localizzazione scelta da Musumeci”.

Cauta la candidata del centrosinistra Caterina Chinnici

Più cauta appare la candidata del centrosinistra Caterina Chinnici, che ha ammesso come i termovalorizzatori possano rappresentare una soluzione ma come tante altre “va analizzata facendo attenzione all’ambiente e alla salute dei cittadini”. No deciso invece del Movimento Cinquestelle agli “inceneritori” che ne hanno fatto una questione di tale importanza da decidere di rompere le alleanze e correre da soli piuttosto che rinunciare ad un dei punti fermi del loro programma: “Questa non è una soluzione al problema – ha dichiarato Nuccio Di Paola, candidato alla poltrona di governatore in merito agli inceneritori – Abbiamo sempre detto che siamo per realizzare l’impiantistica in Sicilia, ma in maniera distribuita. Questo significa impianti più piccoli in ambiti territoriali”.

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