Termovalorizzatori, Barbagallo: "PD disponibile a ragionarci" - QdS

Termovalorizzatori, Barbagallo (PD): “Non ci siamo capiti, noi disponibili a ragionarci”

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Termovalorizzatori, Barbagallo (PD): “Non ci siamo capiti, noi disponibili a ragionarci”

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sabato 30 Luglio 2022

"Noi abbiamo detto che siamo contrari alla localizzazione dei due termovalorizzatori nei posti individuati" ma "non contrari al termovalorizzatore", ribadisce il segretario regionale del PD

Un tempo contrario ai termovalorizzatori, oggi, in piena campagna elettorale, è pronto a ritrattare. Il segretario regionale del Partito democratico, Anthony Barbagallo, è chiaro: non ci siamo compresi sui termovalorizzatori e lo spiraglio aperto su questi impianti non intaccherà l’alleanza con il M5s, che continua in Sicilia più forte che mai.

Segretario, la candidata alle primarie Chinnici ha dichiarato che i termovalorizzatori sono una soluzione da analizzare per risolvere l’emergenza rifiuti. Posizione nettamente contraria alla linea fino ad ora seguita dal Pd siciliano, che ha fatto ferma opposizione a questi impianti…

Forse c’è stata qualche incomprensione. Noi abbiamo detto che siamo contrari alla localizzazione dei due termovalorizzatori nei posti individuati. Io più volte ho ribadito che noi concettualmente non siamo contrari al termovalorizzatore.

Noi siamo contrari alla localizzazione di quei termovalorizzatori, assolutamente incoerente e in violazione di alcune norme igienico sanitarie. E abbiamo sempre denunciato l’illogicità dell’operato di Musumeci che pensa ai termovalorizzatori dopo tre anni e otto mesi e casualmente non ci ha pensato fin dall’inizio.

Il Pd non è contrario ai termovalorizzatori: è contrario a quella localizzazione e a quei determinati impianti. In prospettiva, insieme a tutta la coalizione, siamo disponibili a costruire un ragionamento per capire cosa fare dell’emergenza rifiuti che non è solo un problema del Pd ma un problema di tutta la coalizione”.

Il termovalorizzatore romano è stato al centro delle polemiche che hanno portato il M5s a non votare il Dl Aiuti in Senato. Fatto che ha portato alle dimissioni del presidente Draghi. Un meccanismo simile si potrebbe ripetere nelle logiche delle primarie con uno strappo tra Pd e M5s?

“Noi abbiamo costruito una coalizione trasparente, alla luce del sole. La nostra idea è quella di costruire un campo quanto più largo possibile e che possa finalmente mandare a casa il Governo Musumeci e il centro destra. Al posto di scegliere il candidato presidente in una stanza abbiamo dato voce a tutti i siciliani, le iscrizioni hanno superato i 42 mila registrati.

Abbiamo fatto tutto alla luce del sole e non abbiamo motivo di fermare un processo chiaro e netto che abbiamo costruito non solo con il M5s ma con tutte le forze che hanno fatto opposizione al governo Musumeci. Nel 2017 il M5s, il Pd e le forze della sinistra arrivarono con tre candidati diversi. Stavolta di tre ne facciamo uno solo e facciamo decidere i siciliani”.

Questo processo potrebbe essere minato dalle posizioni su questi impianti?

“La risposta è no. Noi andiamo avanti”.

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