Stamani sindaci, una delegazione di agricoltori e alcuni componenti del movimento Terra è vita, si sono recati alla Prefettura di Agrigento, dove hanno incontrato il questore Maria Rita Cocciuffa per parlare della crisi del settore agricolo. Durante l’incontro, più di trenta primi cittadini hanno espresso la necessità di convocare in via d’urgenza un tavolo tecnico nel quale si adottino decisioni sulla politica della PAC, sussidi al settore dell’agricoltura per mille euro a ettaro per il mancato introito al reddito agli agricoltori e l’abbattimento dei costi dell’energia e del gasolio.
Sofia Rosano di Terra è vita
«Quella di questa mattina è l’ultima di una serie di azioni intraprese dal comparto agricolo per cercare di porre un argine alla crisi del settore – afferma Sofia Rosano del Movimento Terra è vita -. Non solo le alluvioni, il caro gas e il caro energia, ma anche le crisi specifiche, come quella del caso dell’olivicoltura, stanno mettendo in ginocchio un settore essenziale. La crisi dell’agricoltura non danneggia solo gli agricoltori, ma tutti i siciliani che vivono dei loro prodotti. Per l’importanza che il settore riveste nella nostra terra è necessario mobilitarsi e lottare al fianco di questa categoria. Anche perché problemi come il caro energia, ormai, toccano tutti i siciliani. E’ una battaglia trasversale – conclude Rosano – che ci deve vedere lottare insieme».
Stilato un documento condiviso
A seguito della riunione, Sindaci e agricoltori si sono riuniti nelle sale della prefettura per stilare un documento condiviso da consegnare al Prefetto. Richiederanno un’audizione al Commissario Paolo Gentiloni a Bruxelles per ottenere dall’Europa lo slittamento della data del credito d’imposta e l’allineamento immediato del primo pilastro della PAC in merito ai contributi per ettaro; una riedizione della legge Mannino-Saccomandi e la convocazione del Presidente d’ISMEA in Sicilia.
Le dichiarazioni di Pino D’Angelo, di Terra è vita
«Oggi le notizie sono chiare. Gli agricoltori con i prezzi che ci sono non raccolgono le olive perché non gli conviene – dichiara Pino D’Angelo del movimento di agricoltori Terra è Vita -. Questo fa sì che ci siano oggi due categorie che stanno pagando il prezzo di azioni speculative: i produttori e i consumatori. Per questo, chiediamo che vengano tassati gli extraprofitti di quelle multinazionali come Eni che in questi mesi stanno facendo i miliardi sulle nostre spalle. In più, tutte le categorie produttive sanno quando vanno a lavorare quanto guadagnano. Gli agricoltori no.
Ma quando ISMEA, l’ente pubblico che comunica i prezzi di commercializzazione dei prodotti agricoli alla produzione, dà prezzi alla vendita più bassi di quelli alla produzione, noi come possiamo andare avanti? Relativamente alla PAC – continua – gli agricoltori del Sud incassano in media 140 euro a ettaro di PAC, al Nord 800 euro a ettaro. Siccome è un contributo a superficie, non si capisce perché questa disparità. La PAC ha una funzione di riallineamento delle disparità economiche, non di ingrandimento. Per tutti questi motivi – conclude D’Angelo – noi con la nostra battaglia andremo avanti e faremo azioni molto più forti. Invece di stare fermi, perché in campagna non possiamo andare, ci troverete nelle piazze».