Com’è noto, la circonferenza della superficie terrestre è di circa quarantamila chilometri, mentre l’asse da una parte all’altra è di circa dodicimila chilometri. Cosicché, mentre le persone hanno fatto continuamente il giro del globo sia via mare che via terra, nessuno l’ha attraversata da una parte all’altra.
Al riguardo, vogliamo ricordare che il buco più profondo che sia mai stato fatto è di circa dodici chilometri, il che significa che nessuno è mai riuscito ad andare al di sotto di questa profondità e dunque non si conosce che cosa ci sia se non attraverso metodi indiretti.
Perché vi citiamo questi dati? Per sottolineare la pochezza del genere umano, il quale non ha mai pensato di utilizzare la prima fonte energetica e infinita esistente che è quella del calore prodotto nel nucleo del globo terrestre. Si deduce che lo stesso raggiunga altissime temperature (fino a settemila gradi centigradi), che si abbassano via via che si raggiunge la superficie.
Jules Vernes ha immaginato come potrebbero essere le viscere terrestri nel suo famoso libro “Viaggio al centro della Terra”, ma, come scrivevamo, mai ci siamo spinti oltre dodici chilometri di profondità, da un lato perché le sfide tecniche sono elevate, dall’altro perché non si investe abbastanza in questo campo (siamo andati su Marte, ma non conosciamo il centro della Terra!). È vero che vi sono soffioni naturali che escono in superficie (si tratta della geotermia), però è anche vero che sono pochi qualitativamente e quantitativamente per soddisfare la fame energivora di molte società umane.
Si spiega il fatto che gli Stati e i Governanti si siano concentrati sull’estrazione di carbone, petrolio e gas, perché questi prodotti si trovano vicini alla superficie, per cui i costi di estrazione sono ancora convenienti. Fra l’altro, di carbone, petrolio e gas ve n’è ancora una grande quantità (anche se in diminuzione), per cui sono utilizzati al massimo.
Il carbone è il più inquinante dei tre prodotti e nonostante ciò, chi ne dispone in quantità lo utilizza al massimo, sempre per ragioni di economicità, cioé per il suo prezzo ridotto. Ma la convenienza del costo è solo apparente poiché il danno che fanno i residui della combustione sono enormi e superano di gran lunga la convenienza.
Ma si sa, guardare al futuro è un esercizio complicato; spesso si preferisce limitarsi a guardare il presente, comportandosi così in modo egoistico perché non si pensa alle generazioni future (figli/e e nipoti), che subiranno gli effetti delle nostre cattive decisioni.
Non c’è molto da dire sulla questione dell’energia salvo che tutti i popoli ne hanno sempre più bisogno, soprattutto i Paesi in via di sviluppo, che al momento utilizzano le fonti di energia più economiche, come il carbone. Mentre cento anni fa il problema dell’inquinamento planetario esisteva, ma era sopportabile, in questo secolo l’inquinamento diventa insopportabile e sarà sempre peggio se non si cambia rotta.
Cosa si dovrebbe fare? Si dovrebbero cominciare a costruire gli strumenti e le infrastrutture idonei per sviluppare le energie rinnovabili, come quella proveniente dal centro della Terra. Qualcuno potrebbe osservare che anche l’energia solare esiste e viene utilizzata, ma essa necessita di batterie che la accumulino per utilizzarla quando non c’è sole.
In Cina, per esempio, hanno creato un campo solare che sfrutta enormi specchi parabolici per concentrare i raggi del sole su un sale fuso, che funziona come una batteria.
Come vedete, c’è chi tenta nuove strade, ma si tratta di piccole iniziative che non risolvono il grande problema del fabbisogno energetico mondiale.
Dunque, l’energia è uno dei più grandi problemi degli oltre otto miliardi di umani, non perché essa non ci sia, ma perché viene utilizzata quella altamente inquinante, che costa di meno a breve termine.
Colleghiamo, forse in modo apparentemente non coerente, la questione energetica con l’ignoranza dei popoli per la semplice ragione che solo quest’ultima spinge ai comportamenti prima elencati, mentre la sapienza e la conoscenza farebbero capire i processi in cui l’umanità è attualmente immersa e farebbero prendere decisioni consone alle popolazioni che pensano al futuro.

