Terrasini, i giudici, la gestione idrica resti in mano al Comune - QdS

Terrasini, i giudici, la gestione idrica resti in mano al Comune

Vincenza Grimaudo

Terrasini, i giudici, la gestione idrica resti in mano al Comune

sabato 31 Ottobre 2020

Il Tar ha giudicato illegittima la delibera dell’Ati che prevedeva il passaggio del servizio pubblico alla ditta Amap. A beneficiare a cascata di questa sentenza saranno gli altri 23 comuni costretti al cambio

TERRASINI (PA) – Il Tar di Palermo ha accolto il ricorso del Comune di Terrasini ed ha considerato viziati, inoltre, gli atti deliberativi dell’Ati di Palermo, l’assemblea territoriale che gestisce il servizio idrico, risalenti agli anni 2017 e 2018 nella parte in cui è stato previsto la gestione trentennale del servizio in favore di Amap.

“In assenza – si legge nella sentenza – della previa adozione del Piano d’Ambito, tali atti sono in violazione dell’articolo 149-bis, comma 1, del Decreto legislativo numero 152 del 2006”. Questo significa che il Comune di Terrasini non sarà costretto a cedere la gestione delle reti idriche e fognarie all’Amap, così come era stato stabilito dall’assemblea dell’Ati idrico nel giugno scorso.

A beneficiarne a cascata saranno anche gli altri 23 Comuni che allo stesso modo erano stati obbligati a fare questo passaggio, e si tratta di Altofonte, Bagheria, Baucina, Belmonte Mezzagno, Bisacquino, Borgetto, Campofiorito, Castellana Sicula, Cefalù, Cerda, Ciminna, Cinisi, Giuliana, Godrano, Mezzojuso, Monreale, Roccapalumba, Termini Imerese, Trabia, Ustica, Valledolmo, Ventimiglia di Sicilia e Vicari. Con tale pronunciamento viene ad essere inficiata, pertanto, anche la deliberazione numero 5 del 25 giugno scorso dell’Ati Palermo, allo stesso modo censurata, con la quale non veniva riconosciuta la salvaguardia della gestione idrica autonoma del Comune di Terrasini.

Contro quest’ultimo atto deliberativo dell’Ati Palermo, il consiglio comunale di Terrasini dava mandato al sindaco per “l’espletamento di ogni azione necessaria alla salvaguardia e al mantenimento della gestione autonoma del servizio idrico integrato”. Proprio per questo motivo il primo cittadino, Giosuè Maniaci, ha incaricato con delibera di giunta l’avvocato Linda Giambanco, responsabile dell’Ufficio Legale del Comune, di presentare ricorso giurisdizionale alle autorità competenti. Nella Camera di Consiglio del 22 ottobre scorso il Tar ha ritenuto fondate “le censure del Comune di Terrasini legate a vizi procedimentali che vanno ad inficiare la bontà della deliberazione Ati n. 5/2020”.

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Il sindaco, Giosuè Maniaci: “La gestione autonoma continua a garantire il servizio con efficienza”

TERRASINI (PA) – Soddisfazione esprime il sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci: “L’Ati Palermo – dichiara il sindaco – aveva escluso il Comune di Terrasini dalla salvaguardia della gestione autonoma del servizio idrico poiché non sono state ritenute di pregio le fonti idriche comunali. Noi abbiamo contestato, in primis, la legittimità del provvedimento, inficiato da gravi vizi procedurali come oggi confermato dalla sentenza del Tar, e, in secondo luogo, riteniamo di poter ancora dimostrare che i pozzi comunali ricadono in zone vincolate e tutelate, rivendicando così la buona qualità delle acque”.

Il governo cittadino resta comunque convinto anche della bontà della gestione comunale portata avanti a Terrasini: “Certamente – aggiunge Giosuè Maniaci – l’eventuale gestione del servizio idrico da parte di Amap comporterebbe un aggravio economico in capo ai cittadini rispetto all’attuale gestione autonoma che, con efficienza e puntualità, continua a garantire il servizio a costi sicuramente contenuti. Mi preme ringraziare e complimentarmi con il nostro legale Linda Giambanco e con il segretario generale Cristofaro Ricupati per l’impegnativo ed ottimo lavoro svolto in questa vicenda e voglio anche evidenziare come questa vittoria al Tar servirà anche per tutti quei Comuni che, come il nostro, chiedevano la salvaguardia della propria gestione autonoma. Da sempre – conclude il sindaco – riteniamo che la gestione in proprio delle reti idriche sia un vantaggio per la nostra comunità, così come ribadiamo la nostra ferma convinzione che prima di cedere le nostre reti idriche a un Consorzio esterno abbiamo bisogno della realizzazione del depuratore consortile: solo allora saremo disposti a discuterne, non prima”.

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