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L’Aquila, 13 anni fa il grande sisma in cui persero la vita 309 persone

L’Aquila, 13 anni fa il grande sisma in cui persero la vita 309 persone

L’Aquila: è uno dei terremoti più disastrosi che abbiano mai colpito l’Italia. Lo sciame sismico è continuato anche dopo il 6 aprile: la sequenza è finita nel 2012, dopo più di 19.800 scosse

L‘Aquila, tredici anni fa il terremoto che nel 2009 ha devastato la città abruzzese e altri 56 comuni limitrofi, causando la perdita di 309 vite umane.

Che cosa è accaduto nel 2009 a L’Aquila?

Tredici anni fa il sisma dell’Aquila causò 309 vittime, oltre 1.600 feriti, 100mila sfollati e danni stimati per oltre 10 miliardi di euro. Il 6 aprile 2009, la terra trema e coglie gli abitanti nel sonno. Violentissima la serie di scosse: la più forte alle 3.32, di magnitudo di 6.3, devasta la città, distrugge 56 comuni nelle province dell’Aquila, Teramo e Pescara, seminando distruzione e morte. Onna, frazione a est della città, viene rasa al suolo. Solo all’Aquila risultano danneggiati 16mila edifici, di cui 8.700 classificati.

L’Aquila, nel 2009 il quinto sisma più distruttivo in Italia

Da mesi la popolazione era allarmata da continue scosse. Dal 6 aprile in poi si susseguono oltre 35mila scosse, una ogni due minuti e mezzo. L’epicentro tra le frazioni di Roio Colle, Genzano di Sassa e Collefracido (località Colle Miruci a Roio), anche se il sisma si sentì in buona parte dell’Italia centrale. Quello dell’Aquila viene registrato come il quinto terremoto più distruttivo in Italia in epoca contemporanea, dopo il terremoto di Messina del 1908, quello di Avezzano del 1915, del Friuli del 1976 e dell’Irpinia del 1980.

Anniversario terremoto dell’Aquila, dopo lo stop per il Covid torna la fiaccolata 

Torna, in programma stasera lungo un percorso di 1.750 metri, la fiaccolata commemorativa a cura del Comitato dei Familiari e del Comune: l’iniziativa era stata sospesa per due anni a causa della pandemia.

Il Comune dell’Aquila e il Comitato Familiari delle Vittime hanno lanciato un appello ad Anci nazionale e ad Anci Abruzzo affinché i sindaci e gli italiani, nella notte tra il 5 e il 6 aprile, accendano nei loro comuni e alle loro finestre, una luce di speranza, una candela o il cellulare, partecipando così idealmente all’anniversario e ricordando anche le vittime del Covid e di tutte le guerre.