Il Sismabonus ha attecchito poco e solo il 2% delle abitazioni è “coperto” contro i rischi
CATANIA – “Più che preoccuparci per il terremoto, dovremmo occuparci di rendere le nostre abitazioni sicure, ovvero più resistenti al sisma che verrà”. L’ennesimo appello per la prevenzione antisismica arriva da Marco Neri, vulcanologo dell’Ingv, a pochi giorni dalla scossa di terremoto di magnitudo 4.2 registrata a largo della costa aretusea e che per fortuna ha seminato “solo” paura tra la popolazione di Siracusa e Catania. Eppure i cittadini, in particolare quelli siciliani che si trovano in una delle zone più a rischio del Paese, sembrano non sentirci da questo orecchio. La terra spaventa solo quando trema e non bastano nemmeno eventi recenti, come quello che nel 2018 ha fortemente danneggiato parte della provincia etnea, a smuovere le coscienze.
SISMAFLOP
Basta leggere i numeri del sismabonus, definito dagli addetti ai lavori il “parente povero” delle agevolazioni. Lo scorso 10 febbraio l’Agenzia delle Entrate, ascoltata in Senato, ha diffuso i numeri al 31 dicembre 2021 relativi alle sole “cessioni” dei bonus edilizi in quanto l’ammontare complessivo dei bonus usati, quindi anche quelli non ceduti a terzi, sarà… CONTINUA LA LETTURA. QUESTO CONTENUTO È RISERVATO AGLI ABBONATI