Ancora un violento terremoto nelle Filippine, a sud delle Isole. Come rilevato dall’ufficio sismologico nazionale infatti, un potente terremoto di ML 7.4 si è abbattuto a circa 20 km dalla città di Manay, a sud della regione di Mindanao. Una volta segnalato il forte sisma, anche l’allarme per tsunami, “si prevede uno tsunami distruttivo con onde di altezza pericolosa per la vita sulla costa orientale dell’arcipelago”, prima di essere stato revocato dopo qualche ora.
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Il sisma nelle Filippine lo scorso 1 ottobre
Anche lo scorso 1 ottobre, un terribile terremoto si è abbattuto nelle Filippine centrali nelle scorse ore. Il sisma è stato rilevato con una magnitudo di 6.9 causando almeno 69 morti. Cinque le vittime che sono decedute in seguito al cedimento di un impianto sportivo nel mentre si stava svolgendo una partita di basket. Ferite oltre 140 persone e gli ospedali del Paese sono già al collasso. L’isola di Cebu è quella più colpita. Il terremoto è stato generato dal movimento di una faglia sottomarina con una profondità molto bassa di soli 5 km sotto il livello del mare e a soli 19 km a nord-est di Bogo, città di 90.000 abitanti dove si registrano la maggior parte delle vittime. Il bilancio, purtroppo, è destinato ad aumentare e le piogge e i danni causati dal sisma ostacolano molto le operazioni di soccorso.
“Siamo ancora nella fase cruciale delle operazioni di ricerca e soccorso”, ha dichiarato Bernardo Rafaelito Alejandro IV, vice amministratore dell’Ufficio della Protezione Civile: “Ci sono ancora molte segnalazioni di persone intrappolate o colpite dai detriti”
Il presidente delle Filippine, Ferdinand Marcos Jr., ha espresso cordoglio alle famiglie delle vittime e assicurato un intervento immediato del governo. Tra le strutture distrutte anche il Santuario Arcidiocesano di Santa Rosa de Lima. Le squadre di soccorso proseguono le operazioni tra le macerie, con il timore che il numero dei morti sia destinato a crescere nelle prossime ore.

