Il tunisino, operaio di 24 anni, residente a Parma, aveva pure caricato come foto sul profilo del suo account l’immagine di alcune mitragliatrici. I poliziotti hanno anche scoperto due profili Facebook a lui riconducibili dai quali si è rivelata una spiccata inclinazione alla lotta armata, non risparmiando apprezzamenti e iscrizioni a pagine legate al sedicente Stato Islamico.
Nel corso della perquisizione nella sua abitazione è stato sequestrato un cellulare, contenente migliaia di immagini con foto che ritraevano scene di guerra nei territori mediorientali, esecuzioni capitali e 40 video esplicativi delle varie tecniche utilizzate da gruppi jihadisti nonché istruzioni per il confezionamento di ordigni artigianali mediante l’uso di materiale di facile reperibilità. Ed ancora schede con “consigli” per la realizzazione di molotov, su tecniche di combattimento, raccomandazioni per eludere gli inseguitori, per evitare cattura la e tecniche utili per liberarsi da un ammanettamento, nonché metodi per occultare un cadavere, ma anche tecniche di disarmo e difesa da minacce armate.
(ITALPRESS).