Terrorismo, anche un messinese tra gli anarchici arrestati - QdS

Terrorismo, anche un messinese tra gli anarchici arrestati

redazione web

Terrorismo, anche un messinese tra gli anarchici arrestati

venerdì 12 Giugno 2020

Avevano costituito una cellula eversiva anarco-insurrezionalista, che aveva come base un centro sociale di Roma e teneva contatti con organizzazioni straniere. Volevano portare avanti una "conflittualità viva e accesa" e progettavano anche attentati

C’è anche un messinese, Claudio Zaccone, di 33 anni, tra gli arrestati della cellula eversiva anarco-insurrezionalista, che aveva come base un centro sociale di Roma e puntava a riorganizzare il movimento anarchico.

Della cellula, che aveva contatti con diversi gruppi stranieri di nazioni come Grecia, Cile e Germania, facevano parte altre sei persone, tutte arrestate: Roberto Cropo, 34enne torinese, Flavia Di Giannantonio, 39enne romana, Nico Aurigemma, 30enne romano, Francesca Cerrone, 31enne trentina, che avevano una base operative nel centro sociale “Bencivenga Occupato” di Roma.

Dalle indagini, sono emersi contatti tra gli arrestati e gli anarchici greci, Paese in cui è molto attiva la “Cospirazione delle Cellule di Fuoco”, gruppo terroristico aderente al cartello Fai-Fri.

Il militante argentino Santiago Maldonado, cui è dedicata la cellula che ha rivendicato l’attentato alla Stazione Carabinieri di Roma San Giovanni, è morto nell’agosto 2017 a seguito di una manifestazione a difesa del popolo mapuche, tematica di lotta degli anarchici cileni.

Secondo gli investigatori il nuovo gruppo d’azione aveva elaborato e portato a compimento un programma eversivo cristallizzato in un documento clandestino dal titolo “Dire e sedire” con cui portare avanti una “conflittualità viva e accesa”.

Il gruppo mirava a riorganizzare il movimento anarchico superando “ogni localismo”, per avviare una nuova fase dell’insurrezionalismo, che avvicinasse i diversi gruppi, “così da colpire l’organizzazione democratica e costituzionalmente organizzata dello Stato”.

Secondo gli investigatori gli arrestati volevano anche sostenere, con atti di terrorismo, gli imputati nel processo “Panico”, conclusosi a Firenze nel luglio 2019 con pesanti condanne nei confronti degli accusati, che dovevano rispondere, tra l’altro, dell’attentato alla libreria fiorentina “Il Bargello” dell’organizzazione estremistica di destra Casapound, del primo gennaio 2017.

Tra gli imputati del processo Panico, grande attivismo solidale era rivolto al detenuto Pierloreto Falanca, oggi destinatario della misura degli arresti domiciliari.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017