Terzo polo, Calenda contro Renzi: "Il partito unico non si fa" - QdS

Terzo Polo, Calenda contro Renzi: “Non vuole fare partito unico, no a scatola vuota”

Terzo Polo, Calenda contro Renzi: “Non vuole fare partito unico, no a scatola vuota”

Redazione  |
giovedì 13 Aprile 2023

Scintille nel Terzo Polo tra Calenda e Renzi. Il leader di Azione contro l'ex premier: "Colpa sua, non vuole fare partito unico".

È a rischio implosione il Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Dopo gli screzi che si sono moltiplicati in queste ore tra Azione e Italia Viva, sono giunte in mattinata le parole al vetriolo di Calenda che preannunciato la possibile fine dell’accordo tra i due partiti per la costituzione di un’unica entità politica.

Calenda: “Renzi vuole tenersi soldi e IV”

Il partito non lo riusciremo a fare, perché non lo vuole fare”, ha dichiarato il leader di azione ai cronisti all’esterno dell’Aula del Senato, in riferimento all’intesa con Matteo Renzi per la formazione dell’unico partito insieme a Italia Viva.

Secondo Calenda, l’ex presidente del Consiglio “vuole tenersi soldi e partito di Italia Viva e non si può far nascere, da due partiti, tre partiti: diventa ridicolo”. “Non so se oggi ci sarà una nuova riunione, ma lui non viene alle riunioni. Non ci ho parlato, perché lui parla solo con Obama e Clinton”, ha detto ancora Calenda.

Partito unico, Calenda su Twitter: “Non vogliamo scatola vuota”

Attraverso alcuni post pubblicati stamattina su Twitter, Carlo Calenda aveva riassunto così la vicenda: “Ieri Iv ha confermato di voler deliberare lo scioglimento (con effetto 2024) solo dopo aver saputo il vincitore del congresso e di voler continuare a fare politica attraverso Iv almeno per tutto il ‘24. Idem sul prendere impegni economici concreti vs nuovo partito”.

“Noi invece eravamo pronti a prendere subito impegno su scioglimento e a girare tutte le risorse per fare la campagna delle Europee. Abbiamo preso impegno con gli elettori di fare un partito unico, non una scatola vuota aggiuntiva”.

“Nella proposta presentata vi erano (come in quella prima) tutti gli elementi di democrazia e contendibilità. Del resto a differenza di Iv Azione ha fatto tutti i congressi comunali, provinciali, regionali, nazionali”.

“Infine abbiamo preteso che vi fosse una clausola che riprendesse quella etica del Parlamento europeo sui conflitti di interesse. Questo è quanto. Il resto sono armi di distrazione di massa”, si legge nell’ultimo messaggio pubblicato da Calenda su Twitter.

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