Home » Sanità » Tetto al contante, saltato l’aumento a 10mila euro: ecco il perché e qual è il limite

Tetto al contante, saltato l’aumento a 10mila euro: ecco il perché e qual è il limite

Tetto al contante, saltato l’aumento a 10mila euro: ecco il perché e qual è il limite
Immagine di repertorio, di Jakub Żerdzicki su Unsplash

Il divieto riguarda il singolo pagamento: non è quindi consentito suddividere artificiosamente una somma superiore al limite in più versamenti in contanti

Per il momento non cambia la disciplina sull’uso del contante in Italia. È stato infatti ritirato l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia, a prima firma Gelmetti, che prevedeva un innalzamento della soglia per i pagamenti in contanti, introducendo dal 1° gennaio 2026 un’imposta di bollo straordinaria da 500 euro sulle transazioni in cash comprese tra 5.001 e 10.000 euro.

La proposta avrebbe consentito, di fatto, di superare l’attuale limite dei 5.000 euro, che resta quindi la soglia massima consentita per i pagamenti effettuati in denaro contante. Ma in cosa consiste esattamente il cosiddetto tetto al contante e qual è la sua funzione?

Che cos’è il limite al contante

Il limite all’uso del contante è una disposizione normativa che stabilisce l’importo massimo entro il quale è possibile effettuare pagamenti in contanti tra soggetti diversi. In Italia la soglia attualmente vigente è fissata a 5.000 euro: per qualsiasi importo pari o superiore a tale cifra è obbligatorio ricorrere a strumenti di pagamento tracciabili, come bonifici bancari o postali, carte di credito o debito e assegni non trasferibili.

La norma si applica a tutte le operazioni, sia tra privati sia tra privati e imprese. Il divieto riguarda il singolo pagamento: non è quindi consentito suddividere artificiosamente una somma superiore al limite in più versamenti in contanti al fine di eludere la disposizione.

Applicazione pratica e controlli

Sul piano operativo, chi paga e chi riceve il denaro devono verificare che l’importo versato in contanti non superi la soglia prevista dalla legge. In caso di violazione sono previste sanzioni amministrative a carico di entrambe le parti. Le attività di controllo sono svolte dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza, che possono ricostruire i movimenti finanziari attraverso accertamenti fiscali e bancari.

L’obbligo di utilizzare strumenti tracciabili oltre una determinata soglia consente alle autorità di monitorare i flussi di denaro, riducendo le aree di scarsa trasparenza nelle transazioni economiche.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI