CATANIA – “Ho chiesto la convocazione del Consiglio del Parco, che sarà probabilmente domani e del Consiglio comunale, con urgenza, che sarà probabilmente giovedì”. Il sindaco di Nicolosi, Angelo Pulvirenti, non intende stare a guardare mentre una delle attrazioni più interessanti del territorio, del suo territorio, i Crateri Silvestri, diventa a pagamento. Lo ha subito messo in chiaro.
“Pur nel rispetto della proprietà privata – aggiuge – riteniamo che questa non possa essere esercitata allorquando riguardi beni di grande valore naturalistico o attività che configurino un pubblico servizio e per il cui esercizio risulta imprescindibile un rapporto concessorio con la Pubblica amministrazione. Riteniamo doveroso difendere le prerogative di un bene Patrimonio dell’Umanità che, al di sopra di ogni ragionevole dubbio, appartiene al nostro Territorio e alla nostra Collettività”.
Numerose reazioni per il ticket da 5 euro
La notizia del ticket da 5 euro per visitare i più famosi dei vulcani a bottoniera del versante meridionale dell’Etna, stabilito dalla società proprietaria dell’area, ha già scatenato numerose reazioni. Non solo del primo cittadino del Paese “Porta dell’Etna”, che si è subito attivato e che annuncia anche un’ispezione congiunta con il Parco dell’Etna e l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste, ricordando come la proprietà privata non possa prevalere sull’interesse pubblico.
Anche la politica regionale annuncia azioni affinché i Crateri Silvestri, patrimonio dell’Umanita per l’Unesco come tutta la zona sommitale dell’Etna, restino bene gratuito. Il deputato regionale e leader di controcorrente, Ismaele La Verdera annuncia un’ispezione. “È incredibile come si tenti di privatizzare, in modo non chiaro, un sito così straordinario – dice -. Mi batterò affinché questo scempio finisca presto”. Anche le deputate del Movimento 5 stelle, Lidia Adorno e Jose Marano, annunciano battaglia.
Lidia Adorno parla di “fatto grave e inaccettabile. L’Etna è un patrimonio naturale e identitario della Sicilia, parte del nostro demanio, non può diventare una zona a pagamento – tuona la deputata -. Non è chiaro come una porzione di territorio ricadente nel Parco dell’Etna, sottoposto a vincoli paesaggistici e ambientali, possa essere finita nella disponibilità di un soggetto privato – aggiunge –. Se vi sono stati passaggi di proprietà o concessioni, è dovere della Regione spiegare quando e con quali atti siano avvenuti”.
Jose Marano ha presentato un’interrogazione parlamentare
Jose Marano ha presentato un’interrogazione parlamentare “per fare definitivamente chiarezza sulla vicenda relativa all’accesso ai Crateri Silvestri dietro pagamento di un ticket da 5 euro. Con questa iniziativa intendo verificare come stanno davvero le cose perché, anche se si trattasse realmente di proprietà privata, siamo di fronte ad un patrimonio naturalistico di tale pregio che la sua tutela non può non vedere il coinvolgimento del pubblico. La valorizzazione e la conservazione di un bene per le future generazioni è un compito che l’ente parco regionale dovrebbe svolgere”.
Tutto regolare, per la società Russo Morosoli che insiste sulla legittimità del ticket, immaginato principalmente per tutelare l’area. “Purtroppo – afferma Francesco Russo Morosoli in una nota – gli innumerevoli episodi di abbandono dei rifiuti, la nascita incontrollata di micro discariche, lo spostamento ingenuo di rocce per disegnare scritte e cuori, ci hanno costretto a predisporre, da giovedì 2 ottobre, l’accesso regolamentato”. Che, continua Morosoli, sarebbe stato annunciato già in aprile. L’imprenditore sottolinea come il ticket non sarà applicato ai residenti in Sicilia e torna sulla questione della proprietà. “I Crateri Silvestri – sottolinea il patron di Funivia dell’Etna – sono stati acquistati dal mio gruppo imprenditoriale nel lontano 1997, un’acquisizione avvenuta dal fallimento della società denominata Montenero. È proprietà privata. Non è dunque un’area demaniale, non persiste una concessione, non è zona di massima tutela, che però – conclude – noi abbiamo il dovere di preservare e tutelare”.

