I finanzieri hanno scoperto 50 "domini", con milioni di visualizzazioni in tutto il mondo, e ne hanno oscurati 28 mentre 22 erano stati già chiusi
Una vasta rete di siti informatici che proponeva investimenti in cripto-attività senza nessuna iscrizione nell’apposito albo previsto dalla normativa di settore a tutela dei cittadini è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Torino che attraverso una mirata attività di intelligence ha individuato 50 “domini”, con milioni di visualizzazioni in tutto il mondo, e ne ha oscurati 28 mentre 22 erano stati già chiusi.
Nel mirino degli investigatori delle Fiamme Gialle torinesi sono finiti siti (appoggiati a società estere e gestiti con server collocati oltre i confini nazionali) consultabili in varie lingue, tra cui quella italiana, e che fornivano indicazioni sulle modalità di accesso attraverso appositi tutorial.
All’utente che si collegava alla pagina web dedicata, veniva offerta una vera e propria proposta di investimento (tanto che sui siti si fornivano informazioni idonee a mettere i risparmiatori in grado di valutare se aderire o meno all`iniziativa) negoziabile anche in mercati esteri, previa apertura di un conto corrente sul quale era necessario eseguire, preliminarmente, un versamento in denaro, prospettando guadagni che potevano arrivare, in due anni, fino a quasi il 100% dell’importo investito.
Si trattava, in sostanza, di operazioni di trading on line (rientranti tra quelle previste dal Testo Unico della Finanza) effettuate tramite Internet, consistenti nella negoziazione, esecuzione, ricezione e trasmissione di ordini. Un’attività di investimento svolta da intermediari non abilitati a questo genere di operazioni. I responsabili sono stati individuati dai finanzieri e denunciati per abusivismo finanziario. (Askanews)