La fotografia dell’Adoc sugli sconti invernali. Italiani confusi dal “caos decreti” e con poca liquidità disponibile per gli “extra”
ROMA – Sono partiti i saldi invernali, ma per l’Adoc sono “saldi fantasma”. In una nota Adoc evidenzia “una forte contrazione della spesa, diretta conseguenza della crisi economica in corso e delle restrizioni imposte dai decreti”.
“Senza contare la concorrenza dell’e-commerce, un settore che riesce a fare affari tutto l’anno rispetto ai negozi fisici, dato che sul web è sempre possibile approfittare di offerte. E circa il 45% dei consumatori effettuerà acquisti a saldo online. Un dato che non sorprende vista la situazione che stiamo vivendo”.
Quest’anno, ancora più dei precedenti, i piccoli esercizi continueranno a soffrire gli effetti della crisi. “Il rito dell’acquisto a saldo risulta fortemente depotenziato, – spiega la nota- a causa di una pluralità di motivi. Primo fra tutti la combinazione tra redditi bassi e spese primarie e irrinunciabili elevate, come quelle sostenute per alimentazione, casa, trasporti e tasse, che quindi non permette alle famiglie italiane di destinare grosse cifre agli extra. Senza dimenticare che circa 600- 700 mila famiglie si trovano in forte difficoltà economica”.
L’Adoc evidenzia come i beni che sembrano non accusare gli effetti della crisi sono quelli acquistabili in negozi di elettronica, di sport e di prima necessità. I cittadini a saldi iniziati sembrano volersi tenere lontani dal rischio di assembramenti.“Sono saldi all’insegna della confusione creata dal susseguirsi dei decreti del Governo che destabilizzano i consumatori e ovviamente gli operatori, costretti a rispettare un calendario di aperture e chiusure, spesso non annunciate in maniera chiara e tempestiva dal Governo, che non giova alle imprese”, dice Roberto Tascini, presidente dell’Adoc.
“Ci sono giunte molte segnalazioni che molte merci esposte in saldo appartengano alle cosiddette ‘rimanenze di magazzino’. Ricordiamo che i capi in saldo non possono appartenere a stagioni passate. I saldi si applicano sulle merci di fine stagione. Comprensibile però vista la situazione che molti commercianti non abbiano riempito i magazzini rinnovando la merce”, continua Tascini.
“I tempi sono più che mai maturi per una liberalizzazione dei saldi soprattutto per recuperare le perdite causate dal lockdown e dai mini lockdown. Sarebbe opportuno modificare le leggi che li regolamentano e consentire ai singoli esercenti commerciali di determinare autonomamente quando effettuarli, senza vincoli di sorta. Lasciare attivi gli sconti tutto l’anno offrirebbe un vantaggio sia per i consumatori che per i venditori, dando respiro al piccolo commercio”, conclude Tascini.