“Abbiamo trattato quindici persone: una donna incinta al settimo mese che è stata sottoposta a ecografia per accertare le buone condizioni di salute del bambino; alcuni migranti erano affetti da scabbia, cinque presentavano ustioni: per uno è stato necessario il trasferimento al Centro Ustioni dell’ospedale Perrino per una consulenza, ma è già stato dimesso”. Questo è il punto della situazione fatto da Massimo Leone, direttore del servizio 118 della Asl di Brindisi, a proposito dello sbarco di migranti dalla nave Life Support di Emergency, avvenuto questa mattina nel porto interno della città pugliese. I 105 passeggeri sono stati salvati nelle acque internazionali di fronte alla Libia.
Attrezzati per fronteggiare gli sbarchi
“Lo sbarco dei migranti è stato preparato con un aggiornamento costante a cura del personale sanitario di bordo”, aggiunge Leone. Il posto medico avanzato del 118, utilizzato per le maxi-emergenze, è stato allestito nelle prime ore della mattina di oggi, con 14 posti letto, di cui la metà di terapia subintensiva, e attrezzato come ospedale da campo con un’équipe di quattro medici, sei infermieri e dieci soccorritori. Sulla banchina erano presenti anche due ambulanze.
“Un’Umanità che ha bisogno di accoglienza”
“Al di là delle riflessioni e strumentalizzazioni, legate al tema dei migranti – ha detto Giovanni Gorgoni, commissario straordinario della Asl Brindisi presente stamane sul molo di Sant’Apollinare – è un’umanità in viaggio che ha bisogno di accoglienza e in qualche caso di assistenza sanitaria. Circa quindici persone, tra cui qualche bambino e una donna incinta al settimo mese, sono state visitate oggi dagli operatori sanitari del posto medico avanzato”.

