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Tra tradizione e novità, l’usato va di moda

Tra tradizione e novità, l’usato va di moda

Bva Doxa: un’usanza che è cresciuta nell’anno della pandemia, guadagni per 7 italiani su 10. Tra gli oggetti più ricercati dagli utenti, i prodotti legati alla casa e alla persona

ROMA – La pandemia, la consapevolezza, probabilmente, di avere troppo di tutto, la necessità di ridimensionarsi, non ultima la consapevolezza del valore dell’economia circolare: una nuova visione delle cose, che ha portato a nuovo vigore il mercato dell’usato in Italia. Da marzo, in tanti vendono oggetti che non servivano più e ne cercano altri più adatti alle esigenze, e in entrambi i casi c’è risparmio e guadagno per 7 italiani su 10.

I dati vengono fuori dall’indagine condotta a novembre 2020 da Bva Doxa per Subito, piattaforma con oltre 13 milioni di utenti unici mensili su cui è possibile vendere e comprare praticamente qualunque cosa, che ha evidenziato come il 67% degli italiani abbia fatto compravendita di almeno un oggetto usato da marzo ad oggi, un dato in forte aumento rispetto al 49% del 2019. Se per un 39% degli utenti era già un’abitudine, il 28% degli italiani che si sono approcciati al mercato dell’usato l’ha fatto per risparmiare in un momento di grande di incertezza economica, percentuale che sale al 33% guardando chi ha acquistato. Il mercato dell’usato si è rivelato un modo per poter comprare un modello superiore o più evoluto per il 20% del campione, oppure il modo migliore per trovare pezzi unici, d’antiquariato o da collezione (16%) o di fare fronte a cambiamenti emersi con la pandemia (15%).

Il lockdown, la perdita del lavoro, la modifica delle abitudini quotidiane hanno fatto crescere la motivazione economica: il 47% delle persone è ricorso al second hand per risparmiare o guadagnare dalla vendita.

Tra tradizione e novità, l’usato va di moda

Tra le ragioni minori si ritrovano anche il contributo all’abbattimento degli sprechi attraverso il riutilizzo degli oggetti, la riduzione del proprio impatto ambientale ma anche, la convenienza e una revisione delle priorità, con una nuova consapevolezza di cosa serve e di cosa invece si può fare a meno. La grande maggioranza delle operazioni è avvenuta sul canale on line, a causa della digitalizzazione forzata degli ultimi mesi, utilizzato dal 77% degli acquirenti e dall’81% dei venditori, anche se i negozi fisici di usato resistono e anzi festeggiano nuove aperture.

Tra gli oggetti più acquistati, gli articoli legati alla casa e alla persona, seguiti da attrezzature per sport e hobbistica, elettronica e veicoli. Nel dettaglio, sono stati acquistati principalmente libri e riviste, arredamento e casalinghi, articoli informatici come Pc, tablet e portatili, telefonia ed elettrodomestici, a causa della necessità legate allo smartworking e alla riscoperta di alcune passioni personali che si sono sviluppate a partire dal primo lockdown. Per quanto riguarda le vendite, tra le categorie di articoli più venduti troviamo abbigliamento e accessori, arredamento e casalinghi, libri e riviste, informatica ed elettrodomestici. E si tratta di esperienze positive per la maggior parte degli utenti: ben il 67% di chi ha fatto second hand in questi mesi dichiara che diventerà un’abitudine anche in futuro, mentre per il 29% sarà un supporto economico finché continuerà questa situazione di emergenza. Solo il 4% dichiara che non la utilizzerà più.

“I cambiamenti delle abitudini di vita nel corso di quest’anno hanno portato a riconsiderare le proprie priorità – dichiara Giuseppe Pasceri, Ceo di Subito -. I dati dell’indagine confermano come la second hand sia un’opportunità per molti italiani in questo periodo critico e abbia avuto un ruolo importante nel supportarli nella ricerca di soluzioni e nuove alternative per gestire le proprie esigenze, diventando una nuova abitudine che continuerà ad essere utilizzata anche nei mesi a venire”.