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Tragedia aerea a Mosca, polemica sulla sicurezza

Tragedia aerea a Mosca, polemica sulla sicurezza

Aperta inchiesta sulle cause del disastro: il bilancio è di 41 morti, fra i quali due bambini. L’equipaggio è riuscito a far atterrare l’aereo avvolto dalle fiamme

MOSCA – Tra i morti anche due bambini: è questo forse il particolare che scuote di più l’opinione pubblica russa e scatena la rabbia, dopo la tragedia aerea avvenuta nell’aeroporto moscovita di Sheremetvevo. In tutto 73 passeggeri a bordo: 41 persone sono morte mentre sbarcavano dall’SSJ-100 in fiamme. L’equipaggio, dimostrando grande capacità e una certa dose di eroismo, è riuscito a far atterrare l’aereo avvolto dalle fiamme. E proprio su quel tipo di aereo, il primo ad essere costruito in Russia dalla caduta del Muro di Berlino, si sono aperte forti polemiche.

Durissimo Yuri Sytnik, membro della commissione per lo sviluppo dell’aviazione sotto il presidente russo: “Aprite gli occhi e smettete di comprare biglietti per i Superjet… Le persone hanno acquistato la morte con il biglietto!” ha detto, citato da alcuni media russi l’ex pilota, aggiungendo che la causa di incidenti e disastri che coinvolgono l’SSJ-100 sono la corruzione e il “taglio” dei budget stanziati per la progettazione dell’aeromobile, nonché l’incompetenza di alcuni dirigenti in posizioni importanti.

Sytnik è una leggenda per il mondo dell’aviazione russa, autore di un atterraggio d’emergenza entrato nella storia, e le sue parole hanno aperto una tempesta, fino a ieri sopita nonostante fossero già molti i dubbi. I dati parlano anche loro: dal 2012, si erano già verificati con l’SSJ 100 almeno 19 incidenti da atterraggio d’emergenza secondo il Database ASN Aviation Safety. Solo nel 2018 ben tre emergenze.

Oltre al ricordo agghiacciante dell’incidente al Sukhoi Superjet 100 sul monte Salak: accadde il 9 maggio 2012 durante un volo dimostrativo, con 45 morti. Il rapporto finale sull’incidente, pubblicato il 18 dicembre 2012, addossava la colpa del disastro ai piloti.

Mikhail Romanov, vicepresidente del comitato della Duma di stato per il controllo e le regolamentazioni, ha chiesto un’ispezione straordinaria di tutti i velivoli SSJ-100 attualmente in uso e che vengano sospesi i voli con questi velivoli prima che l’indagine sulle circostanze sia completata, riferisce Interfax.

Ha anche chiesto che il procuratore generale e il capo del comitato investigativo della Russia prestino particolare attenzione all’indagine.
Molte le domande sulla sicurezza, sul lavoro dei servizi di emergenza. Nessuna polemica sul pilota o l’equipaggio: lo sbarco di 70 passeggeri ha richiesto 62 secondi contro i 90 secondi dello standard; 37 (di cui 4 membri dell’equipaggio) sopravvissuti, due con ustioni gravi, uno con un attacco di cuore; 40 passeggeri e un membro dell’equipaggio sono morti.

Chiaro è che il livello di preparazione dei piloti di Aeroflot è molto alto e contribuisce al buon nome di una compagnia che si è rifatta una reputazione negli ultimi 20 anni, investendo moltissimo in pubblicità. Il “marchio” della “migliore compagnia aerea in Europa” è costato miliardi in budget pubblicitari. E certo, il danno di immagine per questo incidente sarà altrettanto salato. Aeroflot nel JACDEC Airline Safety Ranking del 2018 compariva al 73esimo posto, scivolata di diverse decine di posizioni dal 37simo posto dell’anno prima.
Le indagini sulle circostanze saranno gestite da una commissione statale.