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Tragedia di Corleone, ParlAutismo: “Fate silenzio e ascoltate la nostra voce”

Tragedia di Corleone, ParlAutismo: “Fate silenzio e ascoltate la nostra voce”
Rosi Pennino, fondatrice di ParlAutismo

Rosi Pennino, fondatrice dell’associazione nazionale ParlAutismo, sulla tragedia avvenuta ieri a Corleone

“La comunità dei genitori di ParlAutismo si stringe fortissimo al dolore straziante dei fatti di Corleone. Non possiamo che rivederci in tutto quello che è accaduto, perché ogni giorno viviamo la dimensione nostra, delle nostre famiglie e dei nostri figli, legate all’incertezza del futuro, alla difficoltà di portare il peso degli anni che avanzano”. Lo dice Rosi Pennino, fondatrice dell’associazione nazionale ParlAutismo, sulla tragedia avvenuta ieri a Corleone, nel Palermitano, dove la 78enne Lucia Pecoraro ha ucciso la figlia disabile Giuseppina Milano, 47 anni, prima di togliersi la vita”.

“Rivedere legge del ‘dopo di noi’”

“Per queste ragioni, abbiamo bisogno di fare un appello con forza, a chi non vive questa dimensione: tacete, perché il dolore che attraversa l’anima di un genitore che vive sulla pelle la dimensione di un figlio con disabilità non può essere compreso da nessuno. Non possiamo ancora sentire parole vuote che – aggiunge Rosi Pennino – parlano del ‘dopo di noi’. Il ‘dopo di noi’ è una legge che nella realtà non si è mai tradotta, che va rivista, corretta. Noi vogliamo una legge che parli del ‘durante di noi’.”

“Sostenere le famiglie”

“Ci interessa sapere adesso, mentre siamo in vita, cosa ne sarà dei nostri figli. Occorre sostenere le famiglie oltre che le persone con disabilità, perché hanno bisogno di supporto e sostegno psicologico durante il corso della propria esistenza. La legge che riguarda il ‘dopo di noi’ va rivista nella modalità di spesa, una modalità di spesa che è stata ancora più complicata e ingessata dalla Regione Siciliana. Ci sono le risorse che riguardano l’autismo, ferme; risorse dedicate, per cui le famiglie hanno lottato, per cui sono stati fatti passi in avanti rispetto alla realizzazione del Piano regionale unitario per l’autismo e oggi quelle risorse nelle Asp, lentamente vengono spese e senza una modalità che venga concertata sui reali bisogni. Per queste ragioni – conclude la fondatrice dell’associazione nazionale ParlAutismo – lanciamo con forza l’appello del silenzio rispetto a chi non vive la dimensione e in quel silenzio chiediamo che invece venga ascoltata la voce delle famiglie”.