Hollywood si è risvegliata dentro una tragedia che sembra uscita da una sceneggiatura mai scritta. Nel silenzio ovattato di Brentwood, uno dei quartieri più esclusivi di Los Angeles, dove il cinema solitamente regala finali rassicuranti, si è consumato un dramma reale e sconvolgente. Rob Reiner, 78 anni, figura amatissima dello spettacolo americano, e la moglie Michele Singer, 68 anni, sono stati trovati senza vita nella loro abitazione. Un epilogo violento e improvviso, che richiama atmosfere da incubo. Con l’accusa di duplice omicidio è stato arrestato il figlio Nick, 32 anni, segnato da problemi di dipendenza e fragilità psichica, sospettato di aver ucciso i genitori con un coltello al termine di una lite degenerata.
Chi era Rob Reiner: il regista trovato morto in casa
Rob Reiner è stato uno dei protagonisti assoluti dell’intrattenimento statunitense degli ultimi quarant’anni. Regista, attore, produttore e sceneggiatore, ha rappresentato un raro esempio di autore capace di muoversi con naturalezza tra linguaggi e generi diversi, lasciando un segno profondo nella cultura popolare.
La sua carriera è un intreccio di opere diventate iconiche. Dall’esordio folgorante con This Is Spinal Tap (1984), geniale parodia del mondo del rock, fino a Stand by Me – Ricordo di un’estate (1986), delicato racconto di crescita tratto da Stephen King, Reiner ha dimostrato una sensibilità narrativa unica. Con La storia fantastica (1987) ha dato vita a una favola senza tempo, mentre Harry, ti presento Sally… (1989) ha ridefinito la commedia romantica moderna. In Misery non deve morire (1990) ha esplorato i territori inquietanti dell’ossessione, regalando a Kathy Bates una prova da Oscar. Da Codice d’onore (1992) ai film più maturi come Il presidente – Una storia d’amore e Non è mai troppo tardi, ogni lavoro racconta la sua capacità di fondere emozione, ironia e profondità umana.
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