Nella notte tra lunedì e martedì 12 agosto, poco dopo le 3:00, i sommozzatori dei Vigili del Fuoco hanno rinvenuto il corpo senza vita di Carlo Panizzo, il bambino di sei anni disperso in mare a Cavallino-Treporti. Le ricerche erano scattate nel pomeriggio, quando la madre, non vedendolo rientrare all’ombrellone, aveva lanciato l’allarme. In poche ore, la tranquilla giornata di vacanza si è trasformata in una vasta operazione di soccorso: motovedette, gommoni, elicotteri, sommozzatori, Guardia Costiera e un aereo ATR-42 “Manta” dotato di sofisticati sistemi di telerilevamento si sono mobilitati senza sosta. Sulla riva, turisti e bagnanti hanno formato una catena umana, unendosi agli sforzi delle squadre di emergenza nella speranza di riportare il piccolo a riva ancora in vita.
La ricostruzione
L’allarme era scattato intorno alle 16:00 di lunedì, quando la madre di Carlo, originaria di Roncade (Treviso), non lo ha visto tornare all’ombrellone a Ca’ Pasquali, tra il Villaggio San Paolo e il camping Vela Blu. Nel giro di pochi minuti è stata attivata una vasta macchina dei soccorsi: motovedette e gommoni hanno perlustrato l’area, elicotteri hanno sorvolato la costa, mentre i sommozzatori scandagliavano i fondali. A supporto è stato fatto decollare da Pescara l’aereo ATR-42 “Manta” della Guardia Costiera, in grado di operare anche di notte grazie a sensori termici e radar ad alta precisione.
La mobilitazione volontaria di tutta la spiaggia
La mobilitazione non ha coinvolto soltanto le forze dell’ordine. Numerosi turisti presenti in spiaggia hanno partecipato alle ricerche, formando spontaneamente una catena umana lungo la riva. Un gesto di solidarietà che ha unito decine di persone, determinate a setacciare ogni metro d’acqua e sabbia. Nonostante gli sforzi, la corrente e la scarsa visibilità hanno reso complicato individuare il bambino.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

