Almeno 24 morti, tra cui un pompiere che ha perso la vita nello schianto di un elicottero impegnato nei soccorsi. La Corea del Sud sta fronteggiando una serie di incendi boschivi tra i peggiori nella storia, che stanno causando “danni senza precedenti”, come confermato dalle autorità.
La tragedia
Le fiamme hanno già devastato migliaia di ettari nel sud-est del Paese: ormai da cinque giorni i vigili del fuoco sono al lavoro per cercare di domare le fiamme. In tutto sono almeno 12 i roghi attivi, con il presidente in carica Han Duck-soo che ha innalzato il livello di allerta al massimo e ha annunciato una piena risposta nazionale: “Gli incendi si stanno sviluppando in un modo che supera i modelli di previsione esistenti e stanno causando danni senza precedenti”.
Come confermato dal ministero della Sicurezza sudcoreano, oltre ai 24 morti confermati ci sono anche 12 feriti, di cui alcuni in gravissime condizioni. Una delle vittime è il pilota di un elicottero impiegato per combattere gli incendi, che si è schiantato durante le operazioni in una zona montuosa della contea di Uiseon. Gli incendi, aggravati dal clima secco e ventoso, hanno costretto le autorità a evacuare circa 73mila persone, tra cui migliaia di prigionieri: una decisione rara.
L’allerta
Nella serata di ieri, martedì 25 marzo, è stata diramata un’allerta di emergenza ai residenti dello storico villaggio di Hahoe. Questa popolare meta turistica, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, mercoledì era ancora pericolosamente minacciata dagli incendi.In tutto sono stati dispiegati oltre 6.700 vigili del fuoco per combattere i vari incendi, due quinti dei quali nella zona di Uiseong. Centinaia di soldati sono stati mobilitati e l’esercito statunitense sta fornendo supporto tramite elicotteri dalle sue basi militari nel sud del Paese.

