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Transizione energetica, cresce la domanda di green jobs: un contratto su tre è “verde”

Transizione energetica, cresce la domanda di green jobs: un contratto su tre è “verde”
I dati del XVI rapporto “GreenItaly” di Symbola

La spinta degli eco-investimenti aumenta il fabbisogno di competenze sostenibili: nel 2024 attivati 1,9 milioni di contratti legati al settore, pari al 34,3% del totale, ma la distribuzione resta ancora sbilanciata a favore del Nord

La crescita e la competitività delle imprese italiane, oggi, devono inesorabilmente fare i conti con la transizione verde attraverso un doppio binario: eco-investimenti e green-jobs. È quello che emerge dal XVI rapporto GreenItaly, realizzato dalla Fondazione Symbola, Unioncamere e Centro Studi Tagliacarne con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

A fronte della crescente centralità dei nuovi modelli di consumo che fanno sempre più leva sulla sostenibilità come indice della qualità dei prodotti, lo studio rileva quanto le imprese eco-investitrici siano, infatti, più dinamiche sui mercati esteri rispetto a quelle che non investono (il 23% delle prime prevede un aumento nelle esportazioni nel 2025, contro un più ridotto 18% di quelle che non hanno investito). Le stesse, inoltre, prevedono in un numero maggiore un incremento del fatturato (32% contro 27%) e dell’occupazione (22% contro 15%).

L’evoluzione degli eco-investimenti in Italia

Un cambio di paradigma a cui le imprese nazionali tendono ad adeguarsi in modo sempre più costante ed evidente. Oggi un’impresa su tre effettua eco-investimenti, mentre fino al 2018 le imprese eco-investitrici erano solo una su quattro. Nel quinquennio 2019-2024, infatti, 578.450 imprese extra-agricole, cioè il 38,7% del totale, hanno effettuato eco-investimenti, mentre nel periodo di rilevazione precedente (2014-2018) le imprese eco-investitrici erano solo il 24,9%. Queste percentuali salgono vertiginosamente se ci si sposta sul settore agricolo, più sensibile ai cambiamenti climatici, dove l’83% delle imprese ritiene necessario investire in tecnologie e prodotti con bassa emissione di CO2, risparmio energetico e rispetto ambientale. Trainano questo trend virtuoso le imprese agricole giovanili e quelle del Mezzogiorno, che nel 92% dei casi aderiscono a un modello economico sempre più green.

Sicilia: la performance regionale nel green

In questo quadro, la Sicilia è riuscita a ritagliarsi una buona fetta di “merito”: sono 40.760 le imprese siciliane che hanno investito in prodotti e tecnologie green nel 2024, dato che colloca la regione al settimo posto nella classifica nazionale, dominata dalla Lombardia, che vanta più di 100.000 imprese eco-investitrici, e al secondo posto nella classifica delle regioni meridionali, superata solo dalle poco più di 50.000 imprese campane.

Ciononostante, fa ben sperare volgere lo sguardo all’incidenza delle imprese green sul totale delle imprese presenti nella regione: quelle dell’isola rappresentano il 39,8% del totale, mentre in Lombardia e Campania la percentuale si ferma rispettivamente al 39,3% e al 38,3%.

Green jobs: impatto sull’occupazione

In generale, si tratta di un cambiamento che si riverbera anche sotto il profilo occupazionale: nel 2024 sia le figure professionali pienamente qualificate nell’ambito della sostenibilità ambientale, sia quelle in fase di riconversione o evoluzione per la transizione green rappresentavano il 13,8% dell’occupazione complessiva, pari a quasi 3,3 milioni di persone. Per queste categorie, le imprese hanno previsto di attivare circa 1,9 milioni di contratti, corrispondenti al 34,3% del totale dei contratti programmati nell’anno.

Eppure, da questo punto di vista, la distribuzione regionale dei green jobs sul totale nazionale coglie le regioni italiane e, in particolare, la Sicilia quasi immobili in termini percentuali rispetto al 2023. Lo scorso anno, infatti, il capitale di lavoratori verdi che la Sicilia, a pari merito con la Puglia, ha offerto all’Italia è stato solo del 4,9%, non riuscendo a spodestare la gran parte delle regioni del nord del Paese.

Le nuove assunzioni green in Sicilia

Non stupisce, quindi, che la situazione sia quasi identica in termini di nuove assunzioni green: rispetto al totale italiano, la Sicilia contribuisce solo con il 5,7% di nuovi contratti, che, con riferimento alle nuove assunzioni nella regione, rappresentano il 32,9%.