Trapani

Trapani, al Bastione dell’Impossibile un Atelier di moda e cultura

TRAPANI – Sfida la storia, il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida. Ha chiesto ed ottenuto la concessione del Bastione dell’Impossibile per i prossimi sei anni. Vuole renderlo “possibile” realizzando al suo interno un Atelier di moda e cultura.

Il Demanio statale ha approfondito la questione e dopo il via libera della Soprintendenza – via libera vincolato – ha firmato la convenzione. Un azzardo quello di Tranchida? Sicuramente un impegno gravoso. Si tratta di un pezzo della vecchia cinta muraria (XVI secolo) della città – considerata inattaccabile, da qui impossibile, anche perché costruita su un terreno franoso – che guarda al porto, che concede dalla sua altezza un panorama mozzafiato: Isole Egadi e Saline. Bastione che rimanda ai fasti della Coppa America di vela. I trapanesi avevano perso le tracce del loro sito “monumentale”. Era stato aggredito da abitazioni che lo nascondevano.

Era quasi impossibile vederlo dalla strada del porto. Poi le ruspe, che hanno avuto l’incarico di liberarlo da costruzioni che non dovevano essere costruite, ed i fasti della manifestazione sportiva internazionale. Tornato possibile però per poco tempo perché la sua gestione non è cosa semplice. E non sarà cosa semplice. Ma Tranchida vuole provarci. Del resto l’ha scritto nel suo programma elettorale ed è chiamato a rispettarlo. Nel 2019 era pronto a pagare anche un canone, “nella misura minima di legge”, c’era scritto nella richiesta inviata al Demanio. Da qui il confronto, carte alla mano, con una triangolazione Comune, Demanio, Soprintendenza. Lettere, richieste di documentazione aggiuntiva. Anche un no secco. Quello sulla parte in uso alla Marina Militare.

Si tratta di un solaio di copertura della vasca idrica posta ad ovest del Bastione. Rimane off limits, con tanto di planimetria. Nei primi mesi di quest’anno, la svolta. Le carte vanno tutte al loro posto. Cambiano i termini dell’accordo. Viene archiviato il canone perché l’amministrazione Tranchida dichiara e sottoscrive di essere pronta a caricare sulle casse del Comune la manutenzione straordinaria ed ordinaria, la custodia, la vigilanza oltre alla sicurezza ed ai tributi.

In sintesi: il Bastione lo recupera Palazzo d’Alì e la concessione è a titolo gratuito. La convenzione con il Demanio è operativa dallo scorso primo novembre e sarà valida fino al 31 ottobre del 2027, con la possibilità di rinnovarla per altri sei anni. Il Comune è pronto a realizzare una nuova scala per raggiungere il Bastione ed ha anche in programma di ripristinare l’ascensore. Gli uffici comunali hanno definito un progetto di fattibilità tecnica ed economica: un conto della spesa per recuperarlo con circa 200 mila euro. Si comincia da qui: “Il sito risulta, in generale, in cattivo stato di manutenzione per lo stato di abbandono in cui versa da molti anni”, si legge nella relazione che accompagna il progetto di fattibilità.

La convenzione è stringente. Il Comune non potrà cambiare la destinazione d’uso. Nel Documento Unico di Programmazione la conferma. L’Atelier sarà “il nuovo quartier generale di giovani artisti e creativi che potranno arrivare da tutto il mondo. Potrà essere la loro casa nel solco del Farm cultural Park di Favara. Una esperienza che ha consentito al Comune siciliano di rivitalizzare interi quartieri”.

Ed è quello che punta a fare anche l’amministrazione Tranchida, perché ad artisti e creativi verrà affidato il compito di ridisegnare i vicoli, le piazzette, le case abbandonate del Catito e di altri punti del centro storico. Un disegno strategico che l’assessore all’Urbanistica Giuseppe Pellegrino inserisce, a pieno titolo, “nello sforzo di programmazione che il Comune sta delineando con il Piano particolareggiato del centro storico e con il nuovo Piano Urbano Generale”.