Trapani, finanziamenti opere pubbliche, 150 milioni di “polemiche” - QdS

Trapani, finanziamenti opere pubbliche, 150 milioni di “polemiche”

Trapani, finanziamenti opere pubbliche, 150 milioni di “polemiche”

venerdì 28 Gennaio 2022

I fondi, prima di trasformarsi in azioni concrete sul territorio, devono passare dai tempi della burocrazia. Trapani, l’assessore comunale Safina: “Presto si vedranno i risultati”

TRAPANI – Anche 150 milioni di euro di finanziamenti possono bussare alla porta delle polemiche. L’amministrazione comunale gonfia i muscoli e mostra il petto. L’opposizione prova a fare la sua parte ed a non farsi schiacciare. Del resto una parte dei soldi in questione è passata dall’aula. Si vota l’anno prossimo ma la campagna elettorale è già in corso.

Forse non s’è mai fermata dal 2018. I 150 milioni, comunque ci sono. Ma per trasformarsi in opere, in azioni concrete sul territorio, bisogna rivolgersi alla burocrazia. Non soltanto a quella comunale. Ci sono procedure da rispettare, percorsi amministrativi da seguire. Così, chi conosce le regole della politica, e la politica intende farla all’interno del perimetro della maggioranza, si pone il problema dei tempi e rimanda ad un rischio, quello dell’effetto boomerang. Informazioni di prima mano sul punto si possono acquisire all’Assessorato Lavori Pubblici. Lì c’è l’avvocato Dario Safina. Tessera del Pd in tasca, ma eletto con una lista civica. Alla nomina in giunta ha lasciato il suo posto in aula.

Assessore ha preso in considerazione l’effetto boomerang?
“Non corriamo alcun rischio che gli obiettivi raggiunti, perché di questo si tratta e non di propaganda, si trasformino in un boomerang. I 150 milioni di euro di finanziamenti ottenuti sono un grande risultato per la città e direi per tutto il territorio”.

La città s’interroga. A cosa serviranno?
“Ammoderneremo le scuole, gli impianti sportivi, i beni culturali, i presidi culturali, tuteleremo l’ambiente e rigenereremo pezzi di territorio abbandonati da anni. Con questi finanziamenti creeremo nuove occasioni per coinvolgere i privati e daremo la possibilità di consolidare uno stabile sviluppo del territorio”.

Ma il nodo rimane da sciogliere. Continua ad esserci la necessità di passare dalle parole ai fatti. Lei da ampie garanzie. Però…
“Presto si vedranno i primi risultati. Abbiamo già conferito gli incarichi per la progettazione esecutiva dell’arredo urbano e per il ripristino del basolato nella vie Botteghelle, Cucuzzella, nella via Serraglio Sant’Anna ed anche per il recupero delle Mura di Tramontana ancora non aperte, dalle quali si accederà dalla Scalinata di Sant’Anna. Prevediamo, poi, di far progettare la nuova illuminazione del Campo Coni ed il nuovo e rinnovato Campo Aula, scelta che ci consentirà l’avvio dei lavori entro l’anno. Questi saranno i primi 3,5 milioni di euro appaltati degli ultimi 20 conseguiti.
Abbiamo già aggiudicato e presto avranno inizio i lavori di recupero e consolidamento del Palazzo Lucatelli, dove grazie alla tenacia dell’amministrazione è stato recuperato un finanziamento che oramai sembrava perduto. Tra qualche giorno verrà aggiudicato il primo stralcio, dal valore di oltre 2 milioni, per il recupero dell’ex Mattatoio che diverrà un Centro Culturale polivalente. A questo si aggiunga che nel mese di febbraio verrà aggiudicato il project financing per l’illuminazione pubblica che vedrà un investimento privato di quasi 6 milioni di euro in un biennio, al quale si aggiungerà un ulteriore intervento di 1,2 milioni di euro pubblici, che consentirà di ammodernare la nostra infrastruttura, risolvendo definitivamente alcuni dei problemi che riguardano alcune zone della città, come il Centro Storico”.

C’è anche la sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“Rispetto a tutti gli altri finanziamenti siamo in linea con le tempistiche dettate dai diversi Ministeri finanziatori e laddove sarà consentito dalla legge, al fine di velocizzare e senza con ciò pregiudicare la qualità dell’opera finale, ci serviremo dell’appalto integrato. Ossia dell’appaltare insieme progettazione ed opera, così da velocizzare l’iter procedurale ed arrivare in tempo all’obiettivo prefissato, che rimane quello di spendere i soldi del Pnrr entro il mese di marzo del 2026. Noi contiamo di arrivare molto prima”.

L’opposizione rivendica un ruolo. Voi vi prendete tutto il merito. Un risultato che non volete condividere?
“Certo che intendiamo condividerlo! Quel che è stato fatto finora dimostra che una buona sinergia tra politica e burocrazia comunale, nonostante l’esiguo numero di tecnici a disposizione – lasciatoci come eredità da una politica non attenta all’organizzazione interna del Comune -, può produrre eccellenti risultati sia in termini di obiettivi raggiunti sia in termini di capacità di realizzarli per tempo”.

C’è pure un altro nodo da sciogliere. Si candida all’Ars?
“È una possibilità, ma ciò che conta realmente è che il territorio ha bisogno di una nuova classe dirigente che sappia difendere e valorizzare gli interessi di questa provincia e del suo sistema produttivo, al di fuori di una mera logica di appartenenza politica e del campanile. La nuova deputazione all’Ars dovrà puntare al rilancio della nostra filiera agro alimentare, del nostro comparto turistico, della filiera della pesca ed alla tutela dell’ambiente”.

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