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Trapani, lo scandalo del dipendente comunale che lucrava nei servizi cimiteriali: “Medico legale sono io”

Trapani, lo scandalo del dipendente comunale che lucrava nei servizi cimiteriali: “Medico legale sono io”
Cimitero Trapani

Il nostro approfondimento sull’arresto di Mario Pizzurro, il necroforo accusato di aver commesso svariati illeciti al cimitero di Trapani

“Tanti si sono abituati un poco male. Quello mi deve dare soldi, quell’altro mi deve dare i soldi”. Se non fosse stato un dipendente pubblico, la lamentela di Mario Pizzurro la si sarebbe potuta anche comprendere. Nell‘ordinanza con cui è stato disposto il suo arresto, il 52enne in servizio al Comune di Trapani spicca per un’incessante operosità. Il problema, tuttavia, sta nel fatto che tale impegno sarebbe stato rivolto ad accumulare profitti illeciti, sfruttando la propria posizione di necroforo all’interno del cimitero cittadino. Un ruolo da cui nell’ultimo periodo era stato sollevato, per essere assegnato al servizio accalappiacani, anche se ciò non è servito a evitargli i domiciliari. Secondo il giudice per le indagini preliminari, infatti, rimanendo libero Pizzurro avrebbe potuto condizionare “il processo di acquisizione della prova”, considerato anche il fatto che le indagini andranno avanti.

Tangenti e prezzi di favore

Dal lungo elenco di accuse rivoltegli dalla procura, Pizzurro risulta essere stato più di un mero necroforo. Per quanto ufficialmente il suo compito consistesse nel presenziare alle attività che caratterizzano un cimitero, a partire dalla tumulazione delle salme, il 52enne avrebbe gestito sotto banco un ventaglio di servizi che garantivano ai cittadini di ottenere prestazioni a costi più contenuti e, spesso, riuscendo ad accorciare i tempi della burocrazia. Il tutto, chiaramente, in cambio di regalie – “un caffè per il necroforo”, lo avrebbe definito il titolare di un’impresa di pompe funebri per giustificare un sovrapprezzo – che per gli inquirenti sono da inquadrare come vere e proprie tangenti. È anche per questo motivo che nell’indagine è coinvolta anche una ventina di persone, nei confronti delle quali non sono state emesse misure cautelari. A Pizzurro viene contestato di avere fatto la cresta sui lavori di ristrutturazione delle cappelle gentilizie e delle tombe, ma anche sulle procedure di esumazione ed estumulazione delle salme. Nel complesso, durante le indagini, sono stati raccolti elementi che portano a pensare che il 52enne abbia incassato svariate migliaia di euro illecitamente.

Uomo dalle mille risorse

“Il medico legale sono io”. Pizzurro avrebbe rassicurato così un uomo bisognoso di trasferire le salme dei genitori. Il necroforo proponeva di seguire un iter differente rispetto a quello ufficiale, in modo da garantire all’interessato un congruo risparmio: “Ti faccio risparmiare questi duemila euro”, avrebbe detto il 52enne, chiedendo in cambio del proprio impegno soltanto seicento euro. “Con una libertà d’azione praticamente illimitata, il necroforo, accordandosi illecitamente sia con gli impresari funebri sia con i parenti dei defunti, disponeva a suo piacimento dei tempi di assegnazione dei nuovi loculi”, ha scritto il gip Giancarlo Caruso nell’ordinanza di custodia cautelare. Il regolamento di polizia mortuaria prevede che le esumazioni dei feretri si eseguano dopo un decennio dalla sepoltura e quando risulti completato il processo di mineralizzazione dei cadaveri. Pizzurro, stando agli inquirenti, sarebbe stato in grado di gestire le operazioni senza la presenza del “coordinatore sanitario dell’unità sanitaria locale” previsto dalla legge. Tale ipotesi ha portato all’accusa di falso ideologico nei confronti di Paolo Meduri, dirigente medico dell’Asp di Trapani. “Dai dialoghi intercettati, si evinceva che fra il dottor Meduri e Pizzurro vi era un rapporto dì fiducia e confidenza tale per cui il sanitario delegava in toto le funzioni che, per legge, erano di sua esclusiva competenza”. Il 70enne interessato a risparmiare sui costi per il trasferimento dei resti dei genitori si sarebbe lasciato convincere da Pizzurro, dopo essere stato confortato davanti a un ultimo dubbio: “Quindi, Mario, tu mi garantisci che è mio padre al cento per cento giusto?”

Ostruzionismi

Pizzurro è anche accusato di avere cercato di lucrare nelle attività della Bf Energy, società a cui il Comune di Trapani, a inizio 2023, si era rivolta nel tentativo di rientrare dalla crisi creatasi al cimitero, dove le bare rimanevano in deposito per diverse settimane a causa della mancanza di loculi disponibili. “I servizi cimiteriali venivano affidati alla Bf Energy, che, dopo avere effettuato un censimento, individuava circa diecimila loculi che potevano essere liberati disponendo di destinare una parte di essi – previa estumulazione delle salme ormai mineralizzate e traslazione degli ossari – alle nuove sepolture”, viene ricostruito nell’ordinanza. Pizzurro avrebbe però fatto pressioni affinché il titolare della ditta riservasse a lui parte dei proventi spettanti all’impresa. Davanti al rifiuto, il necroforo avrebbe assunto un atteggiamento ostruzionistico. A raccontarlo agli investigatori è stato lo stesso amministratore della Bf Energy, aggiungendo di essere andato incontro nel giro di poco tempo ad alcuni danneggiamenti e al ritrovamento di una ruota dell’auto forata.

Le corone di fiori rubate

L’indagine, infine, ha fatto luce sulla sparizione di fiori all’interno del cimitero. Nella vicenda sono coinvolti alcuni commercianti che, secondo la procura, venivano avvertiti da Pizzurro prima di entrare in azione. “Ci sono un sacco di cialde là, oggi tu devi venire dopo le 5 e mezza”, dice il 52enne a un rivenditore. Con l’espressione cialde, secondo i magistrati, Pizzurro faceva riferimento alle corone di fiori. Un sospetto che ha trovato conferma tramite la visione delle telecamere installate all’interno e all’esterno del cimitero.

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