Trapani, passaggi a livello e viabilità, dibattito su restyling - QdS

Trapani, passaggi a livello e viabilità, dibattito su restyling

Trapani, passaggi a livello e viabilità, dibattito su restyling

sabato 01 Maggio 2021

In programma ci sono interventi per 15 milioni di euro a carico di Rete Ferrovie Italiane. Ma il movimento territoriale di #DiventeràBellissima esprime forti dubbi sulla loro fattibilità

TRAPANI – Capita in Sicilia che la rete ferroviaria sia obsoleta a tal punto da confinare e dividere alcuni paesi dalle frazioni vicine. Capita altrettanto spesso che i passaggi a livello costituiscano fonte di ingorgo automobilistico e non una risorsa (data la scarsa velocità), causando ritardi a mezzi di soccorso. Ed a Trapani, nel corso dei decenni, sono state costruite infrastrutture che non hanno mai subito un restyling.

Adesso, l’amministrazione comunale trapanese, guidata da Giacomo Tranchida, ha deciso di cambiare lo stato delle cose ed ha iniziato un rapporto di collaborazione istituzionale con Rete Ferrovie Italiane e con l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone. Questa collaborazione ha portato alla definizione di alcuni interventi tra cui la imminente realizzazione del sottopasso ferroviario di via Marsala a Trapani e la chiusura di altri due passaggi a livello lungo la via Salemi, via Daneu e via Cortopassi nonché la chiusura di quattro passaggi a livello a Marausa e Locogrande.

In particolare, a Marausa il Comune ha chiesto la realizzazione del sovrappasso in via Torre Marausa ed un sottopasso in via Torre di Mezzo, nonché il collegamento viario tra la via Pastore e la via Torre di Mezzo. In questo modo Marausa non sarà più divisa e ostacolata nella viabilità. Anche per i passaggi a livello di Salinagrande, il sindaco Tranchida ha concordato con Rfi e la Regione la realizzazione di due sovrapassi. Esposizioni di idee contrastanti non sono tardate ad arrivare, in tale direzione il circolo Diventerà Bellissima Trapani Erice interviene, in special modo, sul sottopasso di via Marsala – importante arteria trapanese. “A noi risulta che tra gli ordini professionali dei Geologi e degli Architetti vi siano diverse perplessità circa la realizzazione dell’opera e a parer nostro dovevano essere preventivamente coinvolti. Così come coinvolta doveva essere tutta la cittadinanza”, spiegano i rappresentanti del movimento.
“Le domande che ci poniamo e che si pongono diversi cittadini anche alla luce di qualche confronto con qualche tecnico del settore: l’opera è utile alla risoluzione di alcuni problemi annosi di viabilità? Si afferma nella relazione di presentazione del progetto che esso avrà l’effetto risolutore di decongestionare il traffico. Questo è quello che speriamo tutti, ma vorremmo anche sapere in virtù di quale studio si può affermare. Ricordiamo che l’allora amministrazione Fazio commissionò, a riguardo, delle ricerche specialistiche che posero seri dubbi sulla reale efficacia di questa soluzione e sulla sua sostenibilità economica. Complessivamente, non sembra esservi quindi alcuna certezza che quest’opera assicuri, una volta realizzata, la risoluzione dei problemi del traffico, mentre vi è certezza assoluta sulla quantità di denaro pubblico che verrà speso per costruirla (anche se a carico di Rfi) e sui costi che la comunità trapanese dovrà sostenere per la futura gestione e manutenzione”.

Su quest’ultimo punto, il movimento tende a sottolineare “ci chiediamo se sia stata fatta l’analisi sui costi benefici per la città e se siano stati valutati scenari differenti”, ma ancora “tanti cittadini si chiedono se sia stata allegata al progetto una relazione idrogeologica, oppure i 19 consiglieri di maggioranza hanno votato stando in fiducia come si suol dire? La città anche con il sottopasso continuerebbe ugualmente ad essere divisa in due, senza contare i costi per la collettività per la futura gestione. Restiamo convinti che altre soluzioni potevano essere condivise solo se si avesse avuto il coraggio di dire No al progetto di Rfi”, concludono i vertici di Diventerà Bellissima Trapani-Erice. Aldilà delle diverse idee, l’opera verrà realizzata in 400 giorni dall’inizio della ‘Fase 0’ e costerà 15 milioni e 737 mila euro circa.

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