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Trasporto pubblico in Sicilia, sbloccati 10 milioni

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Trasporto pubblico in Sicilia, sbloccati 10 milioni

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venerdì 22 Gennaio 2021

Altri quattro milioni e 620mila euro, invece, vengono destinati al riequilibrio dei conti delle aziende di Tpl urbano ed extraurbano, in sofferenza per il calo di ricavi e biglietti dovuto al covid-19

“La Conferenza Stato-Regioni ha dato l’ok a un accordo che il Governo Musumeci ha voluto nell’interesse della Sicilia e della tenuta del sistema della mobilità regionale, duramente piegato dalla pandemia. A titolo di anticipazione di circa la metà dei fondi stanziati, lo Stato versa alla Regione poco meno di dieci milioni di euro per compensare i mancati ricavi delle aziende e per finanziare i servizi aggiuntivi nel trasporto pubblico locale”.

Lo afferma il vicepresidente della Regione Siciliana e assessore all’Economia Gaetano Armao, dopo aver partecipato all’ultima riunione della Conferenza Stato-Regioni sul trasporto pubblico locale e porti.

“Abbiamo inoltre chiesto, con una decisione all’unanimità della Conferenza – aggiunge – maggiore attenzione da parte del Governo nazionale sui porti minori mediante appositi stanziamenti da preventivare in sede di riparto dell’annualità 2019 del Fondo per l’adeguamento dei porti”.

“Le risorse sbloccate – spiega l’assessore a Infrastrutture e Mobilità Marco Falcone – ammontano a quattro milioni e 440mila euro per i servizi aggiuntivi, di cui circa la metà sono destinati al coinvolgimento, da parte delle aziende del Tpl, di operatori economici privati del settore trasporto passeggeri, taxi e licenze Ncc. Sono fondi che ci consentono di rendere sostenibili anche i Piani straordinari per il trasporto scolastico che, con la regia delle Prefetture, abbiamo messo a punto per la riapertura delle scuole.

Altri quattro milioni e 620mila euro, invece, vengono destinati al riequilibrio dei conti delle aziende di Tpl urbano ed extraurbano, in sofferenza per il calo di ricavi e biglietti dovuto al covid-19. Ulteriori 150mila euro, infine – conclude Falcone – vanno alla Ferrovia Circumetnea di Catania, sempre per compensare le minori entrate registrate in servizi essenziali come la metropolitana e i bus provinciali”.

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