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Tre vittime in agricoltura per ribaltamento trattori in campo

Tre vittime in agricoltura per ribaltamento trattori in campo

Federacma: servono controlli immediati e revisione obbligatoria

Roma, 12 giu. (askanews) – Tre morti in poche ore nei campi a causa del ribaltamento di altrettanti trattori in tre regioni diverse d’Italia: a Cautano, in Campania, a Tolentino, nelle Marche e in Valdelsa, in Toscana. A perdere la vita Angelo Saccomando, 68 anni; Alberto Forconi, 61; Alessandro Mugnaini, 69 anni. Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni dei rivenditori di macchine agricole, operatrici e da giardinaggio, in una nota esprime profondo cordoglio alle famiglie delle vittime ma rinnova l’appello affinché vengano aumentati i controlli e la prevenzione. E chiede che il Governo adotti immediatamente il decreto attuativo per rendere operativa la revisione obbligatoria dei mezzi agricoli, stanzi le risorse necessarie e coinvolga le reti tecniche già disponibili per effettuare i controlli.

Secondo i dati Inail infatti, in Italia ogni anno più di 100 persone perdono la vita per incidenti con i trattori, e il ribaltamento è la prima causa. “Si muore per un mezzo non revisionato, per un freno che non funziona, per l’assenza di rollbar o cinture. Non possiamo accettare che un mezzo agricolo diventi un rischio mortale solo perché manca un controllo tecnico, una protezione, una revisione che lo renda sicuro”, spiega il presidente di Federacma, Andrea Borio.

Le vittime erano tutte impegnate in piccoli lavori agricoli di routine. Angelo Saccomando è stato travolto mentre ripuliva un terreno di famiglia. Alberto Forconi, ex agente penitenziario in pensione, stava tagliando l’erba nella sua proprietà. Alessandro Mugnaini è deceduto mentre percorreva una strada locale con il proprio trattore.

Senza revisione tecnica obbligatoria, i mezzi agricoli possono diventare trappole mortali. “La legge che prevede la revisione dei trattori è stata approvata nel 2015, ma da allora è rimasta sulla carta – denuncia Borio – Manca il decreto attuativo, mancano i centri autorizzati, mancano i controlli. E intanto contiamo i morti”.