Catania

Tremestieri, si vota a marzo, sono “salvi” liste e candidati

A marzo 2021, in una data ancora da stabilirsi tra l’1 e il 31, a Tremestieri si voterà finalmente per il rinnovo di sindaco e Consiglio comunale. Lo ha deciso l’Assemblea regionale siciliana che, con 27 voti a favore e 7 contrari, ha dato il via libera alla legge “Disposizioni urgenti per il rinnovo degli organi elettivi dei comuni e degli enti di area vasta”. Nel comune etneo, dove il voto era stato sospeso dalla Regione in seguito a un’indagine della Procura di Catania, restano valide le liste già presentate lo scorso autunno, a differenza degli altri due comuni siciliani – Vittoria e e San Biagio Platini – che, essendo stati sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata, dovranno ripetere da zero le procedure per la presentazione di liste e candidati.

“Dopo numerose forzature e il susseguirsi da parte del governo regionale di discutibili atti che hanno rinviato per due volte le elezioni a Tremestieri Etneo – commentano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle della Commissione Affari Istituzionali Gianina Ciancio, Salvatore Siragusa e Jose Marano – finalmente si è messa la parola fine ad una vicenda che si è protratta per troppo tempo. Si è definito che a Tremestieri rimangono valide le operazioni già concluse a novembre in quanto trattasi di un semplice rinvio senza l’annullamento”.

“In sostanza – spiegano i deputati pentastellati – è passata la nostra linea che faceva una netta distinzione tra il rinvio delle elezioni nei Comuni commissariati per mafia e Tremestieri, in cui invece si aspetta un rinnovo ordinario. La ratio sebbene sia di semplice comprensione, per la Regione è risultata a quanto pare astrusa. Infatti mentre nei Comuni sciolti per mafia c’è un commissario facente funzioni, nel comune di Tremestieri è in atto la proroga del sindaco uscente ormai da diversi mesi. Era quindi necessario andare a votare il prima possibile e senza chiedere ulteriori sacrifici e adempimenti burocratici ai candidati”.

“Il disegno di legge prevedeva anche una data per le elezioni nei Liberi Consorzi e nelle Città Metropolitane – concludono – che avrebbe permesso ai Comuni che votavano nel turno ordinario di partecipare con i nuovi consigli appena insediati. Il governo regionale invece purtroppo ha pensato bene di anticipare a marzo queste elezioni determinando l’impossibilità dei nuovi consigli comunali e delle nuove giunte di avere voce in capitolo per l’elezione di secondo livello. In sostanza si darà ancora peso alle compagini uscenti, provocando nei fatti una rappresentatività politica non aggiornata”.