Il collegamento tra Alcamo a Trapani via Milo è interrotto dal 2013. Con il bando da 150 milioni, dopo anni si sblocca la gara, rimasta impigliata nelle maglie della burocrazia e delle polemiche
TRAPANI – Nel 2013 una frana, da allora la chiusura della tratta ferroviaria Trapani Milo-Alcamo. Incredibile a dirsi ma è successo proprio questo. Una frana ha interrotto un servizio pubblico per ben 8 anni.
E tra una pastoia burocratica e l’altra, una polemica politica e l’altra con accuse tra varie fazioni che nel frattempo si sono alternate al governo, adesso sembra che davvero sia arrivata la svolta.
È in pubblicazione il bando di gara da 150 milioni di euro che servirà a rimuovere la frana ed a mettere in sicurezza il percorso, permettendo così il ripristino del collegamento. Dal governo regionale si esulta, dopo un lungo “contenzioso” politico con il governo nazionale con cui si sono rincorse polemiche su presunti ritardi addebitati all’una o all’altra parte: “Abbiamo lungamente lavorato – afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone – per porre fine a una delle più grandi mortificazioni infrastrutturali per la Sicilia. Oggi vediamo un po’ di luce in fondo al tunnel: arriva finalmente la gara per il ripristino della via Milo, ferrovia chiusa per frane addirittura dal 2013. Il governo Musumeci si è fatto carico in questi anni del grido d’aiuto di tutta la provincia di Trapani e ha portato questa vicenda all’attenzione di Roma, per ottenere ciò che spetta alla Sicilia, cioè infrastrutture che non restino più abbandonate a causa delle lungaggini della burocrazia dei lavori pubblici. Continueremo a vigilare per avviare celermente l’opera e rispettare le tempistiche programmate, così da restituire davvero la linea ferroviaria Trapani-Palermo a tutti i siciliani”.
La chiusura di questa tratta nel corso di questi anni costringe i treni a fare un tragitto di oltre quattro ore, passando da Castelvetrano, per collegare Palermo e Trapani. Con Rfi, reti ferroviaria italiane, in questi anni Regione e Stato hanno lavorato per sbloccare i lavori da ben 144 milioni per ripristinare la ferrovia e 72 milioni per l’elettrificazione.
L’iter però era stato purtroppo rallentato dalle lungaggini della burocrazia. Nel dicembre scorso era arrivata un’accelerazione con l’esclusione della Via, la valutazione d’impatto ambientale, per il progetto in seguito ad un decreto dell’allora ministro Sergio Costa. Se entro il 2022 verranno assegnati i lavori di prevede la loro chiusura entro il 2024.
In questi giorni il commissario straordinario Filippo Palazzo ha approvato il progetto definitivo dell’opera: “Abbiamo dovuto attende quasi un decennio – prosegue Falcone – per il ripristino della via Milo, una vera e propria ingiustizia nei confronti di una intera provincia privata della propria ferrovia maggiormente strategica. Per questo a settembre 2020 eravamo anche scesi in piazza, manifestando al fianco dei sindaci alla stazione di Segesta, a pochi passi dal tempio e da tanti altri tesori storico-culturali della zona, che purtroppo finora non sono stati raggiungibili via treno. Il governo Musumeci ha invertito la tendenza, riportando la Regione al fianco dei territori nella battaglia per la doverosa infrastrutturazione della nostra Isola”.
Tantissime le proteste attorno all’interruzione di questo collegamento ferroviario. Tempo fa era anche partita una petizione, diretta proprio al presidente delle Regione Sicilia e al ministero dei Trasporti, con la quale si chiedeva il ripristino del tratto ferroviario e nello specifico il collegamento che riguarda Alcamo diramazione e Trapani. Tratta per l’appunto che è inutilizzata dal 2013 ed i treni sono stati via via sostituiti da autoservizi ritenuti dagli stessi pendolari “assolutamente scadenti”.
L’iniziativa venne lanciata dai lavoratori dell’Orsa Ferrovie Sicilia, il sindacato autonomo dei ferrovieri.