A Treviso scoperti milionari che chiedevano il Reddito di cittadinanza - QdS

A Treviso scoperti milionari che chiedevano il Reddito di cittadinanza

A Treviso scoperti milionari che chiedevano il Reddito di cittadinanza

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giovedì 07 Ottobre 2021

Giocatori incalliti di poker online, stranieri senza la residenza e proprietari di Maserati: c'è di tutto tra le 116 posizioni illegittime scoperte dalla Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza di Treviso ha denunciato 116 persone per una truffa legata all’ottenimento del reddito di cittadinanza. Avrebbero percepito indebitamente somme per oltre 700 mila euro.  I controlli hanno consentito di rilevare 116 posizioni irregolari, dislocate su tutto il territorio della provincia, con conseguente indebita percezione del reddito di cittadinanza, poiché i beneficiari non erano in possesso dei requisiti previsti.

Per 45 persone, in gran parte cittadini stranieri, la causa della illegittima fruizione del sussidio è dovuta alla mancanza del requisito della residenza. In 25 casi, gli approfondimenti svolti hanno consentito di rilevare che i beneficiari hanno omesso di indicare nella Dichiarazione Sostitutiva Unica i redditi correlati alle vincite conseguite al gioco online.

Alcuni beneficiari sono, infatti, risultati titolari di conti di gioco online, utilizzati assiduamente per effettuare scommesse su eventi sportivi, oltre che per prendere parte a tornei di poker o altri giochi da tavolo. Significativi i casi di due disoccupati: un 54enne, residente a Treviso, che avrebbe vinto oltre 1,6 milioni di euro, e un 48enne, residente a Conegliano, che ha incassato circa 500 mila euro.

Dodici persone avevano omesso di comunicare di aver iniziato un’attività lavorativa, mentre altre 5 hanno avuto variazioni nella composizione del proprio nucleo familiare, senza però informare l’Inps. In altre 3 circostanze, i beneficiari sono risultati proprietari di autoveicoli. Una di queste persone, nel periodo di fruizione del sussidio, ha addirittura acquistato un lussuoso Suv Maserati ‘Levante’.

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