Tribunale di Palermo, dipendenti denunciano le irregolarità del bar

Palermo, irregolarità al bar del Tribunale: le dipendenti denunciano gli sfruttamenti

Palermo, irregolarità al bar del Tribunale: le dipendenti denunciano gli sfruttamenti

Redazione  |
mercoledì 13 Novembre 2024

Le lavoratrici hanno ottenuto il riconoscimento della responsabilità del datore di lavoro.

Il Tribunale di Palermo, sezione lavoro, ha accolto il ricorso presentato da alcune dipendenti del bar del palazzo di giustizia, gestito dalla società Solemare Srl. Queste avevano denunciato irregolarità nel rispetto del contratto di lavoro.

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In particolare, le dipendenti hanno denunciato il mancato pagamento di mansioni superiori svolte rispetto a quanto previsto dal contratto.

Bar del Tribunale di Palermo: le irregolarità denunciate

Differenze retributive tra quanto indicato in busta paga e quanto effettivamente percepito, dato che una parte dello stipendio veniva loro richiesto indietro. Mancato godimento delle ferie: le dipendenti usufruivano di soli 12 giorni all’anno di ferie, contro i 26 giorni previsti dal contratto di lavoro. Ancora la mancata corresponsione della 14ª mensilità.

E infine, la violazione dell’orario part-time pattuito. Sebbene contrattualizzate con orari ridotti, le lavoratrici erano impiegate al bar del Tribunale di Palermo ogni giorno dalle 6:30/7:00 del mattino fino alle 15:30. Le impiegate, assistite dall’avvocato Nadia Spallitta, hanno ottenuto il riconoscimento della responsabilità del datore di lavoro ed è stato accertato il credito delle ricorrenti, derivante da varie irregolarità contrattuali e retributive. Il procedimento penale contro gli amministratori di fatto della società, si è concluso con una sentenza di patteggiamento e una condanna non definitiva in primo grado per il reato di sfruttamento del lavoro. La società Solemare Srl, nel frattempo dichiarata estinta, è stata comunque condannata al versamento delle differenze contributive sulle maggiori somme dovute. Le dipendenti potranno fare valere i loro crediti sugli eventuali utili residui della società e sul fondo di garanzia.

“È una vicenda triste, il cui esito non lascia spazio a soddisfazione – dichiara l’avvocato Nadia Spallitta – ma è un esempio importante del fatto che, pur in situazioni complesse e delicate, i lavoratori possono trovare tutela, denunciando irregolarità e violazioni contrattuali e confidando nelle istituzioni e nella giustizia”.

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