Trombe d'aria, la Sicilia conta i danni - QdS

Trombe d’aria, la Sicilia conta i danni

redazione web

Trombe d’aria, la Sicilia conta i danni

domenica 12 Settembre 2021

A Pantelleria morte e distruzione, con Musumeci che ha chiesto lo Stato di calamità. A Catania paura ma solo alberi e recinzioni abbattute e case scoperchiate. Il climatologo, eventi imprevedibili

Case scoperchiate, muri abbattuti, auto risucchiate in aria come fuscelli, alberi sradicati: in un paesaggio da day after, Pantelleria continua anche oggi a contare i danni causati dalla tromba d’aria che l’ha investita venerdì, provocando due morti e nove feriti.

Morti e feriti di Pantelleria

Il vigile del fuoco Giovanni Errera, 47 anni, padre di due bambini, era sulla sua Land Rover “Defender”, un fuoristrada che pesa oltre due tonnellate e che le foto ritraggono sull’asfalto con le ruote in aria e l’abitacolo schiacciato. Anche Francesco Valenza, 86 anni, era in auto. Entrambi sono finiti nel vortice della tromba d’aria, perdendo la vita.

Dei nove feriti, sette (quattro turisti laziali e tre operai di Palermo) sono stati dimessi, ma una coppia resta ricoverata nell’ospedale Bernardo Nagar dell’isola. L’uomo ha fratture alla colonna vertebrale, la donna alla gabbia toracica.

Musumeci chiede lo Stato di calamità

Ieri pomeriggio il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci – insieme al suo vice Gaetano Armao, all’assessore Ruggero Razza e al responsabile regionale della Protezione Civile Salvo Cocina – si è recato nell’isola e ha effettuato un sorvolo per rendersi conto dei danni e per annunciare che la giunta regionale delibererà lo Stato di emergenza e chiederà al governo nazionale di proclamare lo Stato di calamità.

Le ricerche dei dispersi

Vanno avanti intanto senza sosta le ricerche, con il supporto di droni, di eventuali dispersi, ma finora non sono stati segnalati scomparsi nell’isola affollata di turisti.

La zona colpita è stata quella a nordest dell’isola, Khattibugale e, soprattutto, Campobello: aree verdi che fanno ombra ai tradizionali dammusi, alcuni dei quali scoperchiati come scatolette di tonno.

L’area colpita, raccontano i testimoni, adesso sembra un paesaggio lunare.

La tromba d’aria ha trovato un ostacolo nella cala dei Cinque Denti, con alle spalle un fronte montagnoso che, secondo gli esperti, ha spezzato la corsa del violento vortice naturale che si accingeva a divorare altre contrade.

I danni a Catania

E un’altra, decisamente meno potente, tromba d’aria, si è abbattuta ieri sulla città di Catania, con decine di alberi abbattuti dalla forza del vento, creando situazioni di pericolo, ma senza danni alle persone.

Numerosi i voli dirottati dall’aeroporto di Fontanarossa e numerosissimi gli interventi dei Vigili del fuoco che con l’ausilio della Protezione civile comunale hanno messo in sicurezza le aree maggiormente colpite: il Giardino Bellini e la Villetta Pacini – entrambi i parchi comunali sono stati subito chiusi su disposizione del sindaco Salvo Pogliese -, la via Tomaselli, dove il crollo di alberi ha provocato un restringimento della carreggiata.

La recinzione della ferrovia crollata

Situazione di pericolo anche nei pressi di piazza Federico di Svevia, precisamente in via San Calogero, in prossimità della trincea della Ferrovia, con un’ampia recinzione del sottopasso ferroviario che è crollata.

Paura anche in piazza San Francesco, per la caduta della ringhiera di un balcone accanto alla chiesa e di alcune luminarie installate nei giorni scorsi in onore del bicentenario belliniano, anche in questo caso senza gravi conseguenze.

Decine di case dai tetti scoperchiati

Decine di tetti scoperchiati nella zona sud della città ed automobilisti tratti in salvo dalle auto rimaste in panne.

Danni anche in piazza Palestro per la caduta di robusti rami. Alberi caduti anche sulla circonvallazione, in viale Mario Rapisardi, in viale Kennedy e altre zone, alcune delle quali per via di tombini saltati per la forte pressione dell’acqua introitata in pochi minuti.

Il climatologo, eventi imprevedibili

Gianmaria Sannino, climatologo dell’Enea, spiega che le trombe d’aria si formano a mare per la differenza di temperatura tra atmosfera e acqua. È impossibile prevederle.

Nella Sicilia che quest’anno ha toccato la temperatura più alta registrata in Europa, 48 gradi, l’effetto s’è fatto sentire e “testimonia il cambiamento climatico globale che stiamo vivendo”, sottolinea Sannino.

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