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Nuove truffe telefoniche tramite i Cup: “Mi hanno fatto restare in attesa, poi è arrivato l’addebito”

Nuove truffe telefoniche tramite i Cup: “Mi hanno fatto restare in attesa, poi è arrivato l’addebito”
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“Ci si sente violati e in parte anche stupidi”, dice a “Quarta Repubblica”, la trasmissione di Mediaset, in onda su Rete 4.

“Si prega di contattare con urgenza i nostri uffici per importanti comunicazioni”. Quante volte, da diverse fonti piuttosto sospette, capita di ricevere messaggi così. L’ultimo in ordine di tempo, denunciato, è capitato ad una donna, Carmen Pistoia di Fasano (Brindisi), in Salento. Secondo quanto emerso infatti, la donna era convinta fosse un sms inviato dal Cup, dunque il centro unico prenotazioni gestito dalle Asl. Questo non era altro che un tentativo di “micro” truffa invece, con la donna che è stata tenuta in linea per cinque minuti per poi ricevere l’addebito di 10 euro. “Ci si sente violati e in parte anche stupidi”, dice a “Quarta Repubblica”, la trasmissione di Mediaset, in onda su Rete 4.

La truffa dal finto Cup, addebitati 10 euro. La testimonianza della vittima

“Mentre mi trovavo in ufficio ricevo una chiamata da un numero con la dicitura Cup Fasano e subito dopo anche un sms”, spiega la donna alla trasmissione nelle scorsore. “Alla chiamata ha risposto un centralino che mi ha detto di rimanere in attesa per non perdere la priorità. Sono rimasta in attesa per cinque minuti e venti secondi dopo di che hanno buttato giù la linea. Ho trovato l’addebito di 10 euro”, sottolinea. “Arrivare a utilizzare il Servizio sanitario nazionale per queste truffe è abominevole”, aggiunge infine la vittima della truffa, una donna in Puglia.

Truffa della Cup e finta Asl. I chiarimenti del vicepresidente Fiaso

Questa tipologia di frode, quella utilizzando il nome del Cup gestito dalle Asl, è un fenomeno che sembra essere sempre più in crescendo in tutta la nazione, con episodi anche a Trieste e in altre parti. “I nostri Cup che sono un’interfaccia di fiducia con i cittadini non dicono mai di mandare soldi nè di inviare dati o tanto meno di essere richiamati”, sostiene Paolo Patralia, vicepresidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso). Dunque, si dovrà osservare massima attenzione quando arrivano sospetti messaggi da Cup/Asl.

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