Hamas rischia il totale annientamento se non rinuncia al controllo nella striscia di Gaza. Lo ha sottolineato il presidente americano Donald Trump nel corso di un intervento alla Cnn.
Il tycoon ha pure detto di aspettarsi a breve chiarimenti sulla posizione di Hamas rispetto all’accordo per Gaza. Ed ha confermato che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si era impegnato a porre fine ai raid per favorire il suo piano di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi.
Il recente ultimatum di Trump ad Hamas nei giorni scorsi
Già nei giorni scorsi il presidente degli Stati Uniti d’America aveva lanciato un ultimatum ad Hamas invitandolo ad accettare il piano per la pace nell’area. “Un accordo deve essere raggiunto con Hamas entro domenica sera alle 18, ora di Washington. Ogni Paese ha firmato. Se questa ultima possibilità non verrà colta, l’inferno, come nessuno ha mai visto prima, si scatenerà contro Hamas”, ha scritto Trump su Truth, assicurando che “ci sarà la pace in Medio Oriente in un modo o nell’altro”.
Il governo israeliano: “Nostri negoziatori in Egitto, domani i colloqui”
Intanto, il governo israeliano attraverso un portavoce ha annunciato che il suo team di negoziatori partirà per l’Egitto in serata e domani inizierà i colloqui indiretti con la delegazione inviata da Hamas. Si tratta di discussioni di natura ”tecnica”, ha detto ai giornalisti il portavoce del governo Shosh Badrosian.
“Il team negoziale partirà stasera e i colloqui dovrebbero iniziare domani”, ha aggiunto.
L’appello di Rubio a Israele: “Fermi i raid per liberare ostaggi, è priorità”
Il segretario di Stato americano Marco Rubio intervenuto nel talk show della Cbs News Face the Nation ha sottolineato l’importanza della sosta dei raid israeliani sulla striscia. “Israele deve interrompere i bombardamenti a gaza i modo che Hamas possa rilasciare gli ostaggi ancora detenuti.
Rubio ha aggiunto: “Penso che gli israeliani e tutti gli altri siano consapevoli che non è possibile rilasciare gli ostaggi nel bel mezzo di un attacco, quindi gli attacchi dovranno cessare”.
Ed ha concluso: “La priorità numero uno, quella su cui pensiamo di poter ottenere qualcosa molto rapidamente, è il rilascio di tutti gli ostaggi in cambio del ritiro di Israele verso la linea gialla, dove l’Idf si trovava a Gaza a metà agosto”.

