Donald Trump ci ricasca. “I signori di internet mi stanno baciando il c…”, dice il presidente degli Stati Uniti in un passaggio del discorso tenuto all’università dell’Alabama. “Bisogna avere la giusta visione. Se guardate questa gente di internet… Ne conosco così tante, Elon è fantastico”, dice riferendosi in particolare a Musk. “Ma ora li conosco tutti, mi odiavano durante il mio primo mandato, ma ora tutti mi stanno baciando il culo”, aggiunge tra le risate e gli applausi della platea.
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La provocazione di Donald Trump
Per la seconda volta in poche settimane Trump sfodera l’espressione “kissing my ass“: era già successo all’inizio di aprile durante un evento del partito repubblicano. In quel caso, il presidente aveva fatto riferimento all’atteggiamento dei paesi colpiti dai dazi introdotti dagli Stati Uniti. “Ora chiamano tutti – aveva detto – per venire qui a baciarmi il c…”.
Trump: “I tribunali stanno cercando di impedire il mio lavoro”
“I giudici interferiscono, sulla presunta base del giusto processo. Ma come possiamo garantire il giusto processo a chi è entrato illegalmente nel nostro Paese?”. Così Donald Trump, nel discorso pronunciato la notte scorsa all’università dell’Alabama, si scaglia ancora una volta contro i giudici accusati di interferire con la sua campagna contro i migranti. “I tribunali stanno cercando di impedirmi di fare il lavoro per il quale sono stato eletto”, ha detto il tycoon
L’attacco è arrivato poche ore dopo che un giudice federale del Texas, Fernando Rodriguez, che lo stesso Trump ha nominato durante il suo primo mandato, ha vietato all’amministrazione Trump di deportare nelle prigioni di El Salvador migranti, definendo illegale il ricorso all’Alien Enemies Act, legge di guerra del 18mo secolo, perché non ci sono prove che vi sia in corso un’invasione.
Nel suo discorso della notte scorsa, Trump ha ribadito che negli Stati Uniti è in corso “un’invasione” di migranti e ripetuto l’intenzione di rimuovere dal Paese chiunque sia entrato illegalmente. “Un’invasione non esiste perché un funzionario pronuncia certe parole magiche”, ha scritto il giudice del Texas nella sentenza, affermando che “un presidente non può in modo sommario dichiarare che una nazione straniera ha minacciato o compiuto un’invasione”.

