Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale dell'Anci Enzo Bianco intervenendo a Roma alla ventesima Assemblea dei Borghi più belli d’Italia, "visitati da due italiani su tre". Particolare attenzione su quelli della Sicilia
“Quest’anno due italiani su tre hanno visitato i Borghi durante l’estate appena trascorsa, bilanciando in qualche modo il crollo dei flussi di turismo da altri paesi. Si tratta di un dato significativo, che indica una vera opportunità, ancor più perché legata alla voglia di scoprire prodotti e tradizioni del nostro Paese”.
Lo ha affermato il presidente del Consiglio Nazionale dell’Anci Enzo Bianco, intervenendo a Roma alla ventesima Assemblea dei Borghi più belli d’Italia, l’associazione del mondo Anci alla quale aderiscono 310 Comuni italiani, compresi quelli dichiarati Patrimonio dell’Unesco.
“L’Anci, con in testa il presidente Antonio Decaro e io – ha sottolineato Bianco, che al termine si è incontrato con i primi cittadini dei Borghi siciliani più belli, da Gangi a Militello, da Ferla a Petralia e Troina – sosterrà la richiesta di destinare risorse per ridurre le distanze fra i Borghi e le realtà più grandi, distanze anche in senso tecnologico e di divario digitale, per favorire la nascita di imprese nel campo del turismo sostenibile e per un indispensabile piano di manutenzione straordinaria dei Borghi”.
“Valorizzare i Borghi più belli significa valorizzare le tipicità e la ricchezza di diversità del Paese, significa che non si devono abbandonare i piccoli Comuni, che rappresentano i due terzi del territorio del Paese. Si tratta di una grande opportunità di sviluppo e di occupazione, oltreché di salvaguardia della nostra identità”.
“A partire da novembre – ha concluso il presidente del Consiglio nazionale – un gruppo di lavoro della presidenza Anci svilupperà questi progetti assieme al nuovo direttivo dei Borghi più belli d’Italia”.