Turismo in Sicilia, cosa vogliono i turisti e cosa ci aspetta per l'estate - QdS

Turismo in Sicilia, cosa vogliono i turisti e cosa ci aspetta per l’estate

Turismo in Sicilia, cosa vogliono i turisti e cosa ci aspetta per l’estate

giovedì 22 Aprile 2021

Verso le riaperture (parziali), quale sarà il futuro del turismo. Ce lo dicono i rappresentanti di Federalberghi, Otie, Sicindustria Alberghi e turismo e le Agenzie di viaggio.

L’estate,
che si sta avvicinando, è per antonomasia la stagione delle vacanze. Non
vediamo l’ora di tuffarci a mare o di prendere la tintarella, conoscere e
ammirare nuove località, godere di suggestivi panorami, col piccolo particolare
che da circa un anno e mezzo imperversa il covid-19 che ha radicalmente
cambiato le nostre abitudini anche se, proprio in questo periodo, sono in atto
le vaccinazioni che, unite al caldo della bella stagione, a quanto pare
deleterio almeno in minima parte per la diffusione del virus, fanno ben sperare.

A
livello nazionale il ministro Garavaglia si mostra cautamente ottimista,
secondo quanto emerge da alcune fonti di informazione e il premier Mario Draghi
spinge per una ripresa del comparto turistico.

In Sicilia, terra del sole, del mare e dei paesaggi mozzafiato, il turismo svolge un ruolo fondamentale per lo sviluppo economico; un rilancio del settore, costituirebbe dunque una tappa importante per potere ripartire e dare slancio alle imprese anche, si spera, per i mesi successivi.

Giovanni
Ruggieri, Osservatorio sul Turismo dell’economia delle Isole (Otie)

Giovanni Ruggieri

Le
vaccinazioni in corso daranno veramente supporto a chi opera nel vacanziero? Si
potrà realmente rivedere una luce dopo mesi di buio?

Giovanni
Ruggieri
, presidente dell’Osservatorio sul turismo
dell’economia delle isole
, interviene innanzi tutto sul tema delle isole
covid-free
.

“Le
piccole isole, che vivono quasi esclusivamente di turismo, tra le quali, quelle
siciliane, devono essere covid-free, cosa che può essere attuata subito e
velocemente prendendo esempio dalle isole greche da cui è partita l’iniziativa.
– afferma Ruggieri – Questa è la prima azione da svolgere per i territori
fragili, periferici, che hanno subìto per primi le conseguenze del covid e deve
valere ovviamente per le piccole isole siciliane ma anche per quelle del resto
del Paese” e aggiunge: “Siamo in una fase di preparazione, sia per quanto
riguarda il mercato interno, quello dei siciliani in Sicilia, degli italiani in
Sicilia ma anche per quel che attiene all’incoming.

Dai
dati che abbiamo a disposizione emerge come attualmente il turista si informi
sui prezzi e sugli alberghi aperti e non dobbiamo dunque farci cogliere
impreparati.

Questo è un messaggio rivolto a chi gestisce l’ospitalità in Sicilia: pronti con le prenotazioni, pronti con le possibilità; ma soprattutto i visitatori stranieri, come emerge dai nostri portali, dal nostro Osservatorio, cercano la sicurezza sul fatto che i servizi siano garantiti e chiedono che gli alberghi inseriscano la procedura del tampone all’arrivo e alla ripartenza e la certificazione di sanificazione per evitare i contagi. Le strutture devono inoltre prevedere la possibilità di cancellazione: non troppi vincoli per quest’estate al momento perché bisogna spingere in questi mesi primaverili i turisti alla possibilità di prenotarsi e chi ha resistito – conclude Giovanni Ruggieri – adesso dovrà non riaprire ma riorganizzare completamente la propria offerta”.

Giuseppe
Corvaia, Sicindustria Alberghi e Turismo

Giuseppe Corvaia

Per Sicindustria
è intervenuto Giuseppe Corvaia, delegato per il settore “Alberghi e
Turismo”.

“Dopo aver archiviato anche la Pasqua
in zona rossa, le imprese turistiche puntano adesso sulla prossima stagione
estiva che non possono permettersi il lusso di perdere. – ha affermato – Ed è
per questo che occorre andare avanti a grandi passi sulla campagna vaccinale e
avere al contempo una programmazione chiara che permetta di organizzare la
ripartenza”.

Corvaia, non ha dubbi: “Dobbiamo
ripartire e noi operatori dovremo farci trovare pronti ad offrire alla
clientela una ospitalità e dei servizi ancor più qualificati di quanto fino ad
ora non sia avvenuto. Sarà importante quindi sfruttare strategicamente e
opportunamente le risorse, investire su nuovi modelli di comunicazione dell’esperienza
turistica
(sempre più orientata verso un turismo sensoriale ed
emozionale
) e puntare sulle eccellenze del territorio.

Bisognerà anche investire su un’adeguata formazione dei futuri operatori turistici, sviluppando collaborazioni tra istituti professionali, università e il mondo del lavoro nel settore, al fine di creare interessanti e favorevoli sinergie per migliorare ulteriormente il modo di fare turismo in tutte le sue declinazioni. Solo così – ha concluso Corvaia – potremo ripartire al meglio ed è quello che vogliamo”.

Nicola Farruggio, presidente regionale
Federalberghi

Nicola Farruggio

La parola adesso a Nicola Farruggio,
presidente regionale di Federalberghi. “L’estate che si avvicina
costituisce l’ultima chiamata per la ripresa del turismo essendo anche saltato
il periodo primaverile, a causa del blocco inverosimile effettuato dal Governo
nazionale; l’altra botta è la possibilità di andare all’estero, aspetto che ha costituito
un ulteriore schiaffo per il comparto. – sottolinea Farruggio – Dunque, malgrado
il Ministro Garavaglia auspichi segnali positivi noi non registriamo miglioramenti
anche perché se nonostante le vaccinazioni rimane tutto bloccato, la ripresa
del settore subirà un ennesimo ritardo. Certo c’è la speranza che i vaccini,
l’alleggerimento dei contagi con la bella stagione e la voglia di vacanze
premino anche la Sicilia ma parliamo di un periodo breve dopo perdite di un
anno e mezzo, dunque i conti non possono tornare e non riusciranno comunque a colmare
i vuoti del disastro che ha colpito il settore fino ad ora.

È chiaro che ci sarà molto “last
minute
” ma pensiamo che non sarà in ogni caso un’estate da “liberi tutti”
come l’anno scorso e dunque ulteriormente complicata. Il sistema turistico, che
aveva negli ultimi anni veramente supportato l’economia della nostra regione, –
prosegue il presidente regionale di Federalberghi – va protetto e invece nella
finanziaria regionale non è contemplato tra quelli a cui sono destinati gli
aiuti. Se non c’è un’azione forte e specifica, anche nel caso in cui nei
prossimi anni dovesse ripartire il comparto, ci vorrà molto tempo prima che in
Sicilia si ritorni ai regimi pre-pandemia.

Eravamo già stagionali allora e
torneremo fortemente stagionalizzati. Il bonus Sicilia, se verrà di nuovo
portato avanti, è opportuno che in futuro preveda una selezione anche in
termini di percentuali di perdita ben diversa rispetto a quella che è stata la
precedente iniziativa. Lo stesso Assessorato al Turismo deve continuare a
sostenere le strutture ricettive alberghiere con iniziative chiamiamole di
promozione ma anche di sostegno economico vero e proprio perché serve la
liquidità, occorrono misure anche a lunga scadenza.

La sfida non riguarda solo l’estate ma deve
guardare anche ad una programmazione di più lungo periodo. Il nostro
settore è stato il primo a subire il contraccolpo e ritengo che sarà l’ultimo a
ripartire in termini globali ed è fondamentale che riapra il blocco nazionale e
soprattutto quello internazionale perché potrà determinare i successi dei
prossimi anni. Chissà come e quando tutto ciò potrà avvenire! Speriamo nei pass
vaccinali
; noi abbiamo chiesto a gran voce di potere contribuire anche
aprendo le nostre strutture come luoghi per potere vaccinare gli operatori del
settore perché il tema della sicurezza determinerà le destinazioni turistiche
dei prossimi anni.

Quest’estate, – conclude Nicola Farruggio – anche la notizia dei dati farlocchi, non ha certamente avvantaggiato un sistema di promozione dell’Isola che l’estate scorsa era quasi covid-free contrariamente, al momento, a questa stagione e da ciò consegue che i turisti preferiscano altre destinazioni”.

Giuseppe Ciminnisi, presidente Fiavet

Giuseppe Ciminnisi

Vediamo infine cosa pensa riguardo al
tema in oggetto, il presidente della Federazione italiana associazioni
imprese viaggi e turismo
(Fiavet), Giuseppe Cimminisi.

“Il turismo ha bisogno di programmazione,
di tempi e di date certe e la programmazione deve essere a lungo termine. – ha
dichiarato – Attualmente è più opportuno fare ripartire il turismo di
prossimità ma ciò non basta per dar vita ad una vera ripresa delle imprese
turistiche, siano esse agenzie di viaggi, tour operator, albergatori, o
quant’altro.

È importante che le vaccinazioni vengano attuate prima possibile e si aprano dei corridoi per andare e tornare. L’Assessorato, collaborando con noi, si è molto impegnato per attuare un progetto promozionale per il turismo ma se non abbiamo la possibilità di attuarlo anche quello diventerà un turismo di prossimità. Dobbiamo ringraziare l’assessore Messina perché è stato molto aperto alla collaborazione con gli agenti di viaggio e con tutta la filiera del comparto e proprio in considerazione del supporto messo in atto dalla Regione con il progetto “See Sicily” – ha sottolineato il presidente regionale della Fiavet – abbiamo bisogno della presenza dei turisti nella nostra regione”.

Manlio-Messina
Manlio Messina

E la Regione cosa fa? L’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina, in una intervista pubblicata dal nostro giornale mercoledì 21 aprile ha detto: “Con il progetto SeeSicily, e quindi con gli ormai famosi voucher, stiamo mettendo nelle condizioni il mercato siciliano di poter ripartire proprio dal turismo interno, fondamentale in questi mesi di incertezza. È certamente più facile attrarre i nostri connazionali a trascorrere le vacanze in Sicilia, dove possono trovare luoghi che il mondo ci invidia”.

L’intenzione è anche quella di puntare sui borghi. “Veniamo dal grande successo del voto popolare che Geraci Siculo, sulle Madonie, ha riscosso in occasione del concorso ‘Il Borgo dei Borghi’ e anche in questo caso voglio sottolineare il sostegno che abbiamo dato come Assessorato alla campagna di promozione. È nostro intendimento a proseguire nel coinvolgimento sia dei singoli borghi sia di tutte quelle iniziative che puntano a costituire reti a supporto di queste destinazioni turistiche, veri e propri tesori ambientali, culturali ed enogastronomici”.

Infine, riguardo alla possibilità di isole minori covid free, l’assessore ha detto: “Abbiamo chiesto di poter fare un percorso Covid free nelle isole minori, ma attendiamo ancora risposte in questa direzione”.

Roberto Pelos

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