Sono numeri deludenti quelli di “SeeSicily”, il progetto con cui la Regione Siciliana voleva attrarre visitatori e ristorare le imprese ricettive martoriate dalla crisi Covid: De 75 milioni stanziati si è calcolato che il il controvalore dei soggiorni effettivamente fruiti è stimato in circa 875mila euro (l’1,16% delle risorse a disposizione), pari a 17mila posti letto occupati in due anni”. L’inchiesta, pubblicata dal quotidiano catanese La Sicilia a firma Mario Barresi non lascia adito a dubbi.
“Ci hanno perso gli albergatori? Sì, ma non tutti. Perché, su una platea di oltre 7mila imprese ricettive siciliane e di 1.160 partecipanti alle manifestazioni d’interesse dell’assessorato (che ne ha ammesse 1.131), alla fine soltanto le poche strutture convenzionate, appena 633 (di cui 529 pagate e 104 ancora da liquidare), sono riuscite a mettere le mani. Ciò significa che poche centinaia di imprenditori hanno ricevuto circa 5,5 milioni di soldi pubblici per servizi non erogati”.
“Dove sono andati a finire, allora, i soldi? In comunicazione, soprattutto, con milioni di euro spesi per spot su tv nazionali e pubblicità sui giornali, ma anche in società di consulenza e in eventi collaterali finanziati dall’assessorato al turismo, fra i quali la Coppa degli Assi e la Settimana di Musica sacra di Monreale- si legge ancora- La giunta Musumeci ha rimodulato per ben tre volte la distribuzione dei 75 milioni. La prima risale all’11 giugno 2020: 37,2 milioni ai bonus per pernottamenti; 18,1 milioni per i voucher escursioni e guide, 13 milioni per gli sconti su voli, traghetti e aliscafi; 1,6 milioni per musei e siti culturali, 1 milione per la polizza di assistenza sanitaria Covid e 4,8 milioni per comunicazione e monitoraggio.
Un anno dopo, con delibera del 29 luglio 2021, le risorse per il bonus alberghi scendono a 33,3 milioni (4 in meno), con un leggero aumento per guide ed escursioni (14,1 milioni), ma soprattutto con 7 milioni in più sul piatto della comunicazione, il cui plafond schizza a 11,8 milioni. Il 23 marzo del 2022 arriva la ripartizione definitiva: il fondo per i voucher pernottamenti viene ridotto di altri 8 milioni, arrivando a 25 milioni (12,2 in meno in due anni), mentre per la comunicazione i soldi raddoppiano rispetto ad appena otto mesi prima, fino ad arrivare a 23,8 milioni, quasi il 500% rispetto ai soldi pubblici inizialmente stanziati”.