
Per questo Astoi, che rappresenta il 90% del mercato del tour operating in Italia, ha chiesto la modifica del Decreto Rilancio e lanciato anche una campagna social che, in un solo giorno, ha raggiunto oltre 6.600 iscritti: “Siamo rimasti molto delusi dal decreto rilancio, come turismo organizzato, perchè ci aspettavamo molto di più – spiega Mele in un’intervista all’Italpress – In realtà non c’è nulla di specifico per il settore del tour organizzato, se non qualcosa per le aziende sotto i 5 milioni di fatturato, che sono poche, e soprattutto in merito all’estensione della Cig o del Fis Covid, quindi gli ammortizzatori sociali, per le altre nove settimane. Non c’è niente di specifico a livello di sostegno economico, che è quello che chiediamo”.
Sono quattro i punti in cui si possono riassumere le richieste di modifiche sostanziali al decreto: incremento del Fondo per il turismo organizzato (25 milioni di euro la dotazione attuale) fino ad almeno 750 milioni di euro; prolungamento della cassa integrazione in deroga fino a fine anno; fruizione del tax credit vacanze anche per l’acquisto di pacchetti turistici; eliminazione del limite di 5 milioni di euro relativo al credito di imposta per gli affitti anche per tour operator, agenzie e organizzatori di eventi.
Nel frattempo, l’estate è ormai alle porte e si prospetta una stagione piuttosto difficile per il comparto: “E’ impensabile che il turismo domestico possa minimamente compensare gli arrivi di stranieri in una normale estate – dice Mele -. Ovviamente ci aspettiamo un certo turismo domestico: ci sono varie strutture e villaggi di tour operator nel Sud Italia che stanno aprendo dove hanno avuto regole chiare per poterlo fare. Siamo ancora in forte dubbio sulla Sardegna – conclude Mele – che sembrerebbe chiedere delle restrizioni diverse, al momento inattuabili”.
(ITALPRESS).