Turismo in Sicilia, doccia gelata: "Chiude villaggio Kamarina di Club Med"

Turismo in Sicilia, Uiltucs: “Al Villaggio Kamarina di Club Med 300 posti di lavoro a rischio”

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Turismo in Sicilia, Uiltucs: “Al Villaggio Kamarina di Club Med 300 posti di lavoro a rischio”

Redazione  |
mercoledì 30 Novembre 2022

L'allarme del sindacato Uiltucs per la struttura di Scoglitti, punto di riferimento per molti vacanzieri: "La causa sarebbe un contenzioso sull'affitto"

Duro colpo al settore del turismo in Sicilia. A rischio chiusura c’è il villaggio Kamarina di Club Med a Scoglitti, nel Ragusano. E a rischio ci sono oltre 300 lavoratori compreso tutto l’indotto. A lanciare l’allarme è la Uiltucs Sicilia per voce del segretario generale Marianna Flauto, da poco eletta nella segreteria nazionale.
“La notizia ci lascia sorpresi – dice Flauto – perché la struttura rappresenta per tutti un punto di riferimento turistico importante, dove arrivano vacanzieri da tutte le parti del mondo. Un sito unico nel suo genere  con una meravigliosa spiaggia privata in un contesto paesaggistico unico al mondo, tra il parco archeologico e la riserva naturale, che però necessita di una ristrutturazione per adeguare la struttura  al nuovo modello Club Med ma anche alle normative vigenti. Secondo le notizie da noi in possesso, Club Med aveva chiesto alla proprietà la ristrutturazione degli immobili ma con l’impegno di un contratto di affitto lungo. Il titolare non si è reso però disponibile e questo ci lascia perplessi. Si è aperto un contenzioso e sembrerebbe che Club Med debba lasciare il sito a gennaio”.

A rischio oltre 300 posti di lavoro

Adesso è a serio rischio il posto di lavoro per tutto il personale, compreso l’indotto. “Ci chiediamo – prosegue Flauto – come possa una struttura di questo tipo e di questa bellezza, restare vuota e senza una prospettiva futura. Serve chiarezza e chiediamo alle istituzioni locali e regionali quali sono le intenzioni della proprietà, se ci sono interessi di altre aziende. L’obiettivo principale è per noi garantire i livelli occupazionali e il diritto di precedenza per più di 300 lavoratori che orbitano intorno alla struttura turistica e che nel periodo estivo, per cinque o sei mesi l’anno, hanno l’opportunità di garantirsi un reddito. Il problema – conclude Flauto – non riguarda infatti solo i 9 dipendenti della procedura ma gli oltre 300 lavoratori stagionali e l’indotto. Auspichiamo anche un intervento del ministero del Sud affinché si faccia chiarezza in una vertenza chiave per il turismo siciliano e per il tessuto sociale ed economico ragusano”.

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